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Italiani primi al mondo per buoni propositi, ma poi...

Secondo il sondaggio sui buoni propositi per il 2023 commissionato dalla piattaforma social di investimenti eToro ed elaborato su un panel di 25mila persone nel mondo non necessariamente clienti della piattaforma

Innanzitutto, i dati raccolti hanno evidenziato che gli italiani risultano primi nel mondo per i buoni propositi in generale e sono i primi a fallire negli obiettivi finanziari.

Quando si tratta di buoni propositi in Italia si fa quasi l’en plein. L’anno scorso l’82% degli intervistati si era dato obiettivi precisi per il 2022, il dato più alto in assoluto controuna media internazionale del 57%. E altrettanto si apprestano a fare per il 2023, con 79 intervistati su100 già pronti a compilare la propria lista delle promesse, ma per la prima volta affiancati daglispagnoli, che guadagnano circa un punto di percentuale (80%). Terzi in classifica infine i polacchi, che però sono anche ottimi realizzatori.

Tra i proponimenti per l’anno nuovo, salute e benessere sono sempre ai primi posti, ma complice l’inflazione, i rincari e le turbolenze dello scenario geopolitico, quest’anno gli obiettivi sembrano essere un po’ più concreti. Resta stabile la percentuale di chi indica il benessere fisico e mentale come primo obiettivo (circa 47%), ma nel concetto di benessere assume più peso la situazione finanziaria. Si punta meno sul fitness (la percentuale dei buoni propositi scende di quasi 3 punti dal 33al 30%) e più sul miglioramento delle proprie finanze (si passa dal 36% del 2022 al 42% dei buonipropositi per il 2023). Un obiettivo confermato anche dalla maggiore importanza riservata alla crescita professionale (50% ovvero una crescita di due punti di percentuale rispetto allo scorso anno) e allo sviluppo personale indicato come obiettivo da oltre 4 italiani su 10 (41% - circa un punto e mezzo di percentuale di crescita).

Nella preoccupazione generale per lavoro e finanze infine, spicca anche un rinnovato interesse per le relazioni stabili, indicate come obiettivo da quasi un italiano su 4 (nel 2022 erano 2 su dieci).

Quest’anno il dato globale dei buoni propositi sale infatti dal 57% al 60%. Salute e benessere sono sempre il primo obiettivo un po’ in tutto il mondo (50%), ma quest’anno guadagna punti la salute del portafoglio.

La percentuale di chi indica gli obiettivi finanziari come prioritari per il 2023 sale infatti di oltre 9 punti di percentuale passando dal 35 al 44. Nel quadro generale, i norvegesi spiccano per i propositi di fitness (52% ovvero la stessa percentuale di chi indica salute e benessere come proposito per il 2023), mentre più di un australiano su due (52%) mette al primo posto le finanze, seguito da americani (52%) e inglesi (52%) e quindi da olandesi e tedeschi.

Dopo salute e soldi, ma strettamente connessi, figurano i buoni propositi relativi allo sviluppo personale e alla crescita professionale.

Lo sviluppo personale in particolare, è materia che gli americani prendono molto sul serio, indicandolonel 40% dei casi tra gli obiettivi principali. Seguono gli spagnoli (40%), gli italiani (39%) e i tedeschi(39%). E la classifica cambia con riferimento ai buoni propositi di tipo professionale, dove la classificaè guidata invece dall’Italia, dove 4 persone su dieci si pongono come obiettivo un avanzamento o unacrescita professionale (42%). A seguire ci sono la Romania (36%) e la Germania (35%), mentre lepercentuali di maggiore disinteresse si registrano in Danimarca e Repubblica Ceca.

Non è una novità che i buoni propositi relativi alla famiglia e alla socialità in generale siano tra i principali obiettivi in Romania (37%) e in Italia (35%), ma stupisce che i tedeschi (32%) superino oggigli spagnoli (26%) e i francesi (30%).

Una curiosità: gli americani superano gli italiani nel desiderare una relazione stabile e felice, indicata in Usa tra i buoni propositi da 28 americani su 100, contro i 25 italiani (25%) e tedeschi (25%).

Gli obiettivi finanziari scalano la classifica dei buoni propositi per il 2023. Secondo la ricerca condottada eToro, ad iniziare il nuovo anno con obiettivi legati al proprio portafoglio sarà circa il 42% degliitaliani, in netta crescita rispetto al 36% dell’anno precedente. Il dato è in linea con quanto rilevato alivello globale, dove la percentuale per il 2023 si attesta al 44% (35% il dato per il 2022), anche se visono sostanziali divergenze tra paese e paese. I più orientati a porsi obiettivi finanziari sono australiani (52%), statunitensi (52%) e britannici (51%), mentre spagnoli (36%), francesi (38%) e polacchi (39%) chiudono questa classifica.

Ai primi posti tra gli obiettivi finanziari degli italiani c’è la volontà di risparmiare in vista di acquisti importanti (37%), come una casa, così come il desiderio di iniziare a investire per il proprio futuro (34%). A livello globale, invece, il desiderio prevalente è quello di riuscire ad attenersi ad un budgetpredefinito (43%); una priorità soprattutto per Francia (60%), Australia (51%) e Usa (51%). Non è lo stesso per gli italiani, per cui riuscire a rispettare il proprio budget è un obiettivo individuato da pocopiù di un terzo del campione.

Questi obiettivi non sono nuovi. Nel cassetto dei buoni propositi per il 2022 già facevano capolino i desideri di risparmiare per spese ingenti (36%, sia in Italia che a livello globale) e di investire (40% tra gli italiani, 38% il dato globale), ma la loro realizzazione ha dovuto fare i conti con il rincaro del costo della vita, soprattutto in Italia.

Spicca il divario tra chi sostiene di voler iniziare ad investire e chi vorrebbe investire di più, atestimonianza del fatto che il difficile, talvolta, è proprio muovere i primi passi. Solo un italiano sucinque vorrebbe investire di più (20%), la percentuale più bassa tra i vari Paesi, subito dopo Spagna(24%) e Australia (25%). I più propositivi, al contrario, sono statunitensi (34%), britannici (34%) e tedeschi (31%).

Quando si tratta di realizzare, le buone intenzioni in Italia sembrano perdersi per strada. Almeno per quanto riguarda gli obiettivi finanziari.

A livello internazionale sono gli italiani a vantare il primato assoluto dei flop, con più della metà degli intervistati che confessano di non aver raggiunto gli obiettivi per il 2022 (54%), seguiti da inglesi (47%), francesi (46%) e australiani (45%).

Più concreti invece i Paesi nordici, dove si fanno meno propositi ma più facilmente si porta a casa ilrisultato. A fronte di una media globale del (59%), il podio dei realizzatori spetta infatti alla Danimarca (circa 66 persone su 100 raggiungono l’obiettivo), seguita da Repubblica Ceca (65%) e Norvegia (65%), mentre i tedeschi si piazzano, a sorpresa, al quinto posto a pari merito con gli spagnoli (62%)nonostante nemmeno un tedesco su due stili una lista di buoni propositi per l’anno a venire.

Gli americani sono solo settimi, mentre i polacchi si meritano un applauso: terzi per percentuale di buoni propositi (69%) dopo italiani e spagnoli, si piazzano quarti nella classifica internazionale degli obiettivi raggiunti (64%) con appena 4 persone su cento che falliscono i propositi di inizio anno.

Troppe spese da sostenere (57%), l’aumento delle bollette (56%) e l’inflazione che si mangia risparmi e stipendi (52%) sono i tre motivi indicati a livello globale per il mancato raggiungimento degli obiettivi, con pesi più o meno diversi a seconda delle nazioni.
Spagnoli (68%) e italiani (67%) insieme con rumeni (64%) e norvegesi (63%) si lamentano per letroppe spese. In Polonia (68%) , Romania (688%) e Repubblica Ceca (62%), si sentono penalizzati dall’aumento dei costi delle bollette, mentre l’inflazione è il cruccio dei tedeschi, che nel 65% dei casi vi attribuiscono il fallimento dei propri obiettivi finanziari.

A fare da spartiacque tra virtuosi e non, è stato il giro di boa del 2022. Gli obiettivi finanziari sono stati abbandonati progressivamente nei primi mesi da quasi il 40% degli intervistati a livello globale, ma a fare più vittime è stato l’arrivo dell’estate e il contraccolpo sui portafogli dello scenario geopolitico, con un intervistato su cinque (21%) che dichiara di aver rinunciato ai propri buoni propositi dopo i primi sei mesi dell’anno.

Alcuni dati appaiono infine molto curiosi: circa 4 francesi su 10 ammettono di avere difficoltà a teneretraccia di finanze e budget, mentre gli Usa, patria dei manuali sulla gestione del tempo, registrano lapercentuale più alta di chi ritiene di fallire a causa della procrastinazione (oltre 23 americani su cento).

Guardando al 2023, le donne superano per la prima gli uomini nei propositi finanziari, disviluppo personale e di carriera, ma gli uomini sembrano realizzare di più (64% di obiettivi raggiunti nel 2022 contro 53) in campo finanziario.

Tra i motivi alla base del fallimento: l’aumento dei costi delle bollette (60% donne, 51%uomini), le troppe spese da coprire (58% donne e 55% uomini), l’inflazione che mangia i risparmi (52% dato equivalente), la difficoltà ad attenersi al budget (32% donne e 28%uomini) e infine la procrastinazione (15% dato equivalente).

Le donne puntano su: riuscire a tenere un budget (48 donne su cento, 10 punti di percentuale in più degli uomini), risparmiare per a big life moment (40% vs 33), costruire un fondo di emergenza (38% vs 31) ripagare un debito (32% vs 28) trovare un lavoretto aggiuntivo per risollevare le finanze (34% vs 31)Rispetto alle donne gli uomini sono più attenti a iniziare a investire per il futuro (38% vs33), investire di più (37% vs 20) e contribuire di più per la pensione (18% v 12).

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Redazione