
Le prime ambulanze sul luogo dell’attentato avvenuto questa mattina nel centro di Istanbul in un fermo immagine tratto da DHA, 12 gennaio 2016

Un hotel avvolto dalle fiamme in un altro quartiere di Istanbul, Maltepe, in un fermo immagine tratto da Cnn Turk

Un hotel avvolto dalle fiamme in un altro quartiere di Istanbul, Maltepe, in un fermo immagine tratto da Cnn TUrk, 12 gennaio 2016

Un hotel avvolto dalle fiamme in un altro quartiere di Istanbul, Maltepe, in un fermo immagine tratto da Cnn TUrk, 12 gennaio 2016.

Una combo di immagini da Istanbul dopo l’attentato in pieno centro – 12 gennaio 2016

Agenti schierati sul luogo dell’attentato avvenuto questa mattina nel centro di Istanbul, 12 gennaio 2016

Le prime ambulanze sul luogo dell’attentato avvenuto questa mattina nel centro di Istanbul, 12 gennaio 2016, in un fermo immagine tratto da DHA, 12 gennaio 2016

Le prime ambulanze sul luogo dell’attentato avvenuto questa mattina nel centro di Istanbul in un fermo immagine tratto da DHA, 12 gennaio 2016

Agenti sul luogo dell’esplosione avvenuta questa mattina nel centro di Istanbul, 12 gennaio 2016

Riot police secure the area after an explosion on a highway overpass near a subway station, wounding five people, in Istanbul, Turkey, Tuesday, Dec. 1, 2015. The explosion was caused by a bomb left on barriers on the overpass, according to Atilla Aydiner, the mayor for Istanbul’s Bayrampasa district.()

Il luogo dell’attentato

Polizia sul luogo dell’attentato

Agenti sul luogo dell’esplosione avvenuta questa mattina nel centro di Istanbul, 12 gennaio 2016

I soccorsi sul luogo dell’esplosione avvenuta poco fa nel centro di Istanbul in un fermo immagine tratto da CNN Turchia, 12 gennaio 2016

I soccorsi sul luogo dell’esplosione avvenuta poco fa nel centro di Istanbul in un fermo immagine tratto da CNN Turchia, 12 gennaio 2016

Agenti sul luogo dell’esplosione avvenuta poco fa nel centro di Istanbul, 12 gennaio 2016
L’attentato di questa mattina a Sultanameth, la zona turistica di Istanbul, è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo della lunga scia di sangue che ha colpito e continua a colpire al cuore la Turchia negli ultimi dodici mesi. Dagli attentati dei miliziani dell’Isis nel luglio scorso a Suruc alle stragi di massa di Ankara nel novembre scorso, fino ai frequenti scontri tra il Pkk e i soldati nel sud est del Paese (come quelli avvenuti ieri nella città di Van, dove sono morti dieci guerriglieri curdi e due poliziotti), la Turchia è attraversato da mesi una eccezionale scia di terrore e sangue.
Nemmeno la rielezione di Tayip Erdogan, il controverso presidente turco cui gli elettori si sono affidati nella speranza che riesca a riportare la pace nel Paese, pare essere servita a nulla, se non a esacerbare ulteriormente gli animi della comunità curda.
La Turchia è oggi il crocevia di tensioni politiche interne e internazionali di cui la strategia della tensione e il terrore sono lo sbocco doloroso e inevitabile. È da mesi che i miliziani di Al Baghdadi, a seguito del cambio di rotta di Ankara determinato dalle rimostranze internazionali, hanno cominciato a prendere di mira il Paese, ma l’attentato odierno che ha colpito il cuore pulsante di Istanbul è riuscito a raggiungere un duplice obiettivo: indebolire l’immagine di Erdogan, passato recentemente sul fronte nemico dopo aver fatto per mesi il doppio gioco con i miliziani del Califfo e colpire il turismo straniero, specie tedesco, in un luogo simbolico come Sultanameth, a pochi passi dalla Moschea Blu, da Santa Sofia, dal Topkapi, dopo – non a caso – lo scandalo scoppiato a capodanno a Colonia. Dal punto di vista mediatico – arte su cui gli uomini del Califfo non sono secondi a nessuno – è un successo su tutta la linea.
La Turchia è comunque al centro di uno scenario di straordinaria confusione, dove alle spinte terroristiche dei fondamentalisti si sommano le azioni di guerriglia dei militanti curdi e le operazioni di depistaggio di provocazione dei potenti servizi segreti interni.
A fine novembre – nella triste contabilità terroristica che sta attraversano la Turchia – ci fu anche l’omicidio del capo degli avvocati curdi Tahir Elci, assassinato sabato nel centro storico di Diyarbakir da una serie di proiettili secondo i curdi provenienti da un’auto della polizia. La Turchia di Erdogan, il secondo esercito più numeroso di tutta la Nato, balla ancora tra caos e stretta autoritaria, tra terrorismo di matrice curda contro poliziotti e soldati e terrorismo stragista di matrice islamista.
Nell’est del Paese, nelle aree a più alto insediamento curdo, è in corso da mesi una pesante campagna repressiva che sta provocando vittime dall’una e dall’altra parte, con i curdi iracheni di Bazani che hanno deciso di voltare le spalle ai loro confratelli turco-curdi del Pkk. Il tutto, mentre in Siria le forze curde affiliate al Pkk – finanziate dagli americani – cercano di dare battaglia e filo da torcere ai miliziani di Al Baghdadi. Il caos è vicino. Il caos è giunto nel centro di Istanbul.