Un intervento di chirurgia plastica, il regalo perfetto per gli studenti della Corea del Sud
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Un intervento di chirurgia plastica, il regalo perfetto per gli studenti della Corea del Sud

Ecco perché in questo paese uomini e donne sono ossessionati dall'estetica

"Non c'é niente di male a cambiare faccia, ogni tanto...." E' questo che pensano i coreani del Sud. Donne e uomini, di tutte le età. Il business della chirurgia plastica in Asia sta esplodendo. Sono soprattutto le ragazze ad alimentarlo, convinte che solo cambiando aspetto possano trovare la vera felicità. Un compiacimento basato su occhi più piccoli, gambe affusolate, seno più pronunciato, braccia magre, pelle chiara e nasi meno a patata. Perché l'ideale di bellezza orientale corrisponde oggi in tutto e per tutto a quello occidentale. In Cina e Thailandia, ad esempio, la domanda di interventi chirurgici è talmente elevata da aver favorito la proliferazione di cliniche specializzate, ormai frequentate con regolarità anche da tante clienti occidentali, che approfittano della convenienza dei prezzi.

Esiste un paese, però, dove questo vezzo si è trasformato in una mania, se non un'ossessione: la Corea del Sud. Non è un caso, quindi, che il singolo "Ugly ", brutta, del gruppo pop femminile 2NE1 sia balzato in pochi giorni in vetta a tutte le classifiche nazionali. E' un pezzo certamente gradevole e orecchiabile, trainato da un testo in cui le ragazze in particolare ammettono di riconoscersi. Racconta di una donna che non può sorridere perché troppo brutta, che non può cantare perché nessuno mai la guarderebbe. Ammette di non essere bella, ma si chiede con disperazione perché è nata così, perché non può essere perfetta come desidera. E non riceve nessuna riposta.

Nella vita vera, invece, le coreane una soluzione l'hanno trovata: la chirurgia plastica. Un'invenzione capace di trasformare chiunque in una persona bella, appariscente e, di conseguenza, di successo

In una società in cui chi non brilla per qualità fisiche e doti intellettuali è destinato a fallire, i ritocchi col bisturi si sono trasformati in un passaporto per la felicità. Ma anche per ritrovare stima, fiducia e ottimismo. Molti giovani ammettono di sentirsi quasi costantemente in imbarazzo perché convinti che i coetanei possano trovarli brutti, e quindi deriderli, per questo o quel dettaglio (dal neo "fuori posto" al viso troppo ovale, dai denti non allineati al naso un po' troppo schiacciato).

Tanti riconoscono di essere contenti del fatto che nelle scuole (dalle medie alle università) ci siano specchi in ogni angolo: sono utilissimi a tenere sotto controllo il proprio aspetto. Sempre. Oggi la maggior parte degli studenti ha l'abitudine di chiedere ai genitori un intervento di chirurgia plastica come regalo di promozione. Desiderio che mamme e papà esaudiscono volentieri reputadolo un modo utile ed efficace per contribuire al successo dei figli. Insomma, il film cult del 2006, 200-Pound Beauty , è oggi diventato una realtà. Nella finzione cinematografica un'adolescente dalla voce bellissima, dopo aver cantato per anni dietro le quinte solo perché brutta, grazie alla chirurgia plastica si trasforma in una donna bella, sicura, elegante e di successo, sul lavoro e in amore. E visto che il bisturi è reale, e non una bacchetta magica, anche i coreani si sono convinti di poterlo utilizzare per stravolgere la loro vita. Costi quel che costi.

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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