Giulia Grillo
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Il ministro Grillo e i vaccini: quello che c'è da sapere

Contraria all'obbligo, per lei andrebbe riconquistata la fiducia dei cittadini. I punti deboli di una posizione populista

Dal 28 luglio 2017 è diventato legge il Decreto Lorenzin che introduce l'obbligatorietà per 10 vaccinazioni, che diventano un requisito essenziale per essere ammessi all'asilo nido e alle scuole dell'infanzia. Senza, i bimbi possono essere respinti. Per bambini e ragazzi da 6 a 16 anni l'assenza di vaccinazione comporta invece il pagamento di una sanzione. Il MoVimento 5 Stelle si è opposto strenuamente all'approvazione di questa legge e ora che è al governo ha conquistato proprio il ministero della Salute con il Ministro Giulia Grillo. Cosa dobbiamo aspettarci?

Contraria all'obbligo

"Il MoVimento 5 Stelle non è assolutamente contrario ai vaccini", assicurava il deputata Grillo durante una seduta alla Camera nella quale si discuteva il Decreto Vaccini. "Ma vuole solamente rimediare a una perdita di fiducia dei cittadini che ha portato ad una grande insicurezza. Per recuperare la fiducia e ridurre l'esitazione vaccinale sarebbero servite risposte diverse, a cominciare da un adeguamento delle strutture sanitarie e da una migliore formazione del personale".

Insomma, la linea dei 5 Stelle sui vaccini è ufficialmente che obbligare la gente a vaccinare i propri figli rischia di essere controproducente, perché il motivo per il quale le persone vaccinano meno i bambini è che non si fidano (delle istituzioni, del Ministro, della medicina stessa in alcuni casi). Obbligarli a farlo non aumenta la fiducia, ma semmai rischia di minarla del tutto.

È opinabile quale possa essere il metodo migliore per aiutare le famiglie a riacquistare la fiducia necessaria a farle decidere di vaccinare i propri figli. Il problema principale che si pone, però, prima della meritoria missione di ridare fiducia ai genitori, consiste nel proteggere i figli da malattie che, non essendoci più l'immunità di gregge, sono tornate a diffondersi tra la popolazione. Occorre prima fare in modo che le malattie non si diffondano e poi, anche grazie alla forza dei numeri, convincere le persone della bontà di questo fatto.

Solo in caso di epidemia

I 5 Stelle hanno stilato un disegno di legge alternativo al Decreto Lorenzin. La proposta prevede l'obbligo solo per 4 vaccini (antidifterite, antitetanica, antipoliomelite e antiepatite B) mentre tutti gli altri dovrebbero essere semplicemente raccomandati. La parte interessante arriva all'articolo 5, dove si parla dell'eventualità che si manifestino emergenze sanitarie e compromissione dell'immunità di gregge. Ecco cosa dice in proposito il disegno di legge 5 Stelle: in caso di "specifici episodi epidemici, il Ministro della salute definisce con proprio decreto misure obbligatorie specifiche legate alla risoluzione dell'evento emergenziale, al fine di tutelare la salute pubblica".

E poi ancora, "qualora il Ministero della salute sentito l'Istituto superiore di sanità, rilevi scostamenti tali da compromettere l'ottenimento dell'immunità di gregge, adotta programmi informativi obbligatori a carico dei centri vaccinali presenti sul territorio nazionale al fine di stabilire un confronto con chi esercita la responsabilità genitoriale".

Così spiegava Giulia Grillo il 16 giugno 2017 sul suo blog: "La nostra proposta di legge prevede delle clausole di salvaguardia: in caso di particolari emergenze sanitarie o specifici episodi epidemici che possono compromettere l'immunità di gregge, il Ministro della Salute può ricorrere a un decreto e a misure obbligatorie al fine di tutelare la salute pubblica".

Non serve scomodare l'immunologo Burioni, che però si è subito scomodato di propria iniziativa su Facebook, per commentare che è proprio l'alta copertura vaccinale a prevenire le epidemie, e "per questo", scrive, "preoccuparsi delle vaccinazioni quando l'epidemia è scoppiata è come allacciarsi le cinture dopo un incidente d'auto. Le cinture devono essere allacciate prima, altrimenti sono inutili".

E per documentare quanto dice, Burioni porta gli esempi di altri paesi mostrando come ad alte coperture vaccinali corrispondano pochi casi di malattia. E naturalmente viceversa. "In alcuni paesi, dalla copertura vaccinale altissima contro il morbillo, negli ultimi 12 mesi i casi sono stati pochissimi. 75 in Polonia (38 milioni di abitanti), 19 in Olanda (17 milioni di abitanti), 6 in Danimarca, 3 nella vicina Slovenia. In Croazia addirittura zero. (...) Altri stati invece avevano una bassa copertura vaccinale: guidavano senza la cintura allacciata e le conseguenze sono state drammatiche. 2400 casi in Grecia, 3243 in Romania. E in Italia? Noi guidavamo senza cintura, parlando al cellulare e piuttosto alticci: 4448 casi, con le conseguenze che sapete".

Immunità di gregge: siamo già sotto

Gli "scostamenti tali da compromettere l'ottenimento dell'immunità di gregge" di cui parla il disegno di legge grillino, in presenza dei quali sarebbe auspicabile l'attuazione di "programmi informativi obbligatori a carico dei centri vaccinali presenti sul territorio nazionale al fine di stabilire un confronto con chi esercita la responsabilità genitoriale", in realtà ci sono già. Non è chiarissimo cosa dovrebbero essere questi programmi informativi obbligatori, forse i centri vaccinali dovrebbero essere obbligati a parlare ai genitori per convincerli a vaccinare i propri figli. Vero è che un genitore che al centro vaccinale non si presenta proprio è alquanto difficile da convincere.

Ma torniamo all'immunità di gregge. I dati diffusi dal ministero della Salute sulle coperture al 31 dicembre 2016, prima quindi dell'approvazione della Legge Lorenzin, erano i seguenti: varicella 46,1%, meningococco C 80,7%, parotite 87,2%, rosolia 87,2%, morbillo 87,3%, epatite B 93%, poliomielite 93,3%, difterite 93,6%, pertosse 93,6%, tetano 93,7%.

La soglia di copertura vaccinale raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per raggiungere l'immunità di gregge è pari al 95%. Perciò eravamo sotto per tutte le malattie citate, in alcuni casi davvero molto al di sotto. Proprio questo è stato motivo di allarme, unitamente al numero dei contagi soprattutto per quel che riguarda il morbillo, che sono aumentati vertiginosamente nei primi mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Nel corso dell'intero anno si sono contati quasi 5.000 casi e 4 morti.

"Il calo delle coperture vaccinali si è accentuato negli ultimi anni", ha dichiarato qualche tempo fa Giulia Grillo, "quando cioè alla guida del ministero della Salute c'era proprio Lorenzin. Nonostante abbia avuto anni a disposizione, Lorenzin si è dimostrata incapace di gestire la situazione e di contrastare il calo attraverso efficaci politiche di raccomandazione per poi ricorrere, all'ultimo momento, a un provvedimento coercitivo e divisivo". Quindi, secondo la neo ministra della Salute, il decreto sarebbe stato un modo di Lorenzin per mettere una pezza a un danno da lei stessa creato.

Sta di fatto che dopo l'entrata in vigore della legge Lorenzin, le coperture sono salite, tanto per fare due esempi è salita al 94,54% l'antipolio e quasi al 92% l'antimorbillo tra i bambini fino a 24 mesi di età. Ma le coperture sono aumentate un po' in tutte le coorti di nascita, anche se i più lontani dall'immunità di gregge restano i ragazzi più grandi. Alla presentazione di questi dati positivi nell'aprile scorso, Walter Ricciardi presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, esprimeva "grande soddisfazione e una grande gratitudine nei confronti del Governo e del Parlamento italiano perché il 2017 è stato un anno choc per l'Europa. L'Italia ha reagito per prima e così siamo usciti da una graduatoria infame". Nella quale figuravamo tra le prime posizioni per numero di contagi da morbillo.

I soldi a Big Pharma

Altro cavallo di battaglia in funzione anti-obbligo vaccini è quello che ha a che vedere con i soldi. Se le vaccinazioni obbligatorie passano da 4 a 10, chi ci guadagna? Sostenere che l'obbligo favorisce Big Pharma fa un po' sorridere, perché qualunque decisione presa da un governo in un senso o in un altro finisce per favorire qualcuno. Non è che siccome Glaxo Smith Kline guadagna dalla vendita dei vaccini allora non ci dobbiamo più vaccinare. Peraltro la spesa per i vaccini è in Italia assai più contenuta di quella per altri tipi di farmaci, come per esempio quelli per combattere l'epatite C o l'HIV.

Certo sulle case farmaceutiche e i loro conflitti di interessi non sono negli anni mancati gli scandali, ma occorre chiedersi chi guadagna di più: se loro, che prendono più soldi vendendo più vaccini, e noi che ci ammaliamo di meno, e quindi intasiamo meno i Pronto Soccorso degli ospedali e le sale d'attesa di medici e pediatri, grazie proprio alle vaccinazioni.

Diritto all'istruzione vs diritto alla salute

Un accenno all'obbligo vaccinale compare anche nel contratto di governo Lega - M5S, dove alla fine del capitolo salute si legge: "Va poi affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale a causa delle ultime disposizioni in materia di vaccini". Qui insomma pare di capire che questo governo, e quindi anche il suo ministro della Salute Grillo, non abbiano necessariamente la modifica della legge Lorenzin come priorità assoluta, ma di certo si interrogano se sia giusto negare l'accesso a scuola a un bambino perché non ha fatto tutti i vaccini obbligatori.

La ricerca del "giusto equilibrio" tra diritto all'istruzione e diritto alla salute rischia però di essere davvero difficile. Perché se consideriamo giusto che un bambino sano possa andare a scuola anche se non ha fatto il vaccino contro il morbillo, perché i suoi genitori non credono che sia utile o temono che possa fargli male, cosa dobbiamo dire del diritto all'istruzione di un bambino che quel vaccino non lo ha potuto fare magari perché immunodepresso, e che rischia la vita dal contatto con un bambino non vaccinato?

In ultimo vi era da parte dei 5 Stelle, compresa Grillo, un dubbio di fattibilità sui 10 vaccini obbligatori. Come avrebbero fatto le strutture esistenti a reggere l'urto di un aumento massiccio di vaccini da fare? Passato il primo anno di applicazione si può dire che non sono mancate code e disguidi, ma alla fine pare che il sistema abbia retto.

"I vaccini sono parte del contratto di governo tra M5S e Lega" ha dichiarato il Ministro Grillo al passaggio di consegne con Beatrice Lorenzin. "Tempi e modi con cui espliciteremo le azioni del Governo sono da definire e li comunicheremo a tempo debito. Agiremo in sinergia con il Governo". 

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Marta Buonadonna