Si apre la settimana decisiva per l’indipendenza catalana. Mentre l’Alta Corte ha sospeso anche la consultazione simbolica alternativa al referendum, il Barcellona, una delle istituzioni catalane più note a livello internazionale, si schiera a favore dell’indipendenza. La squadra di calcio appoggia il «Patto nazionale per il diritto a decidere», l’organo che rappresenta più di 3 mila entità tra partiti politici, sindacati e istituzioni. «Staremo sempre a fianco del nostro paese e della volontà del suo popolo» ha scritto il presidente del Barça Josep Maria Bartomeu nella lettera di adesione inviata al coordinatore del «Patto». Con questa presa di posizione, i blaugrana (foto) chiudono mesi di polemiche sul loro supporto alla causa indipendentista, passando dall’appoggio simbolico, con canti, striscioni e la bandiera catalana sulla divisa, a quello apertamente politico.
CHE COSA SCRIVE LA STAMPA
La Vanguardia, il primo quotidiano catalano, ha scritto che solo «con molta ambiguità e molti mesi di ritardo» il Barcellona si è deciso ad annunciare il suo appoggio al «Patto nazionale per il diritto a decidere», nonostante il club sostenga di essere stato «tra i primi a dichiararsi a favore della consultazione». Per El País, «i portavoce del Barça negano di aver ricevuto pressioni politiche» per aderire al Patto, ma l’hanno fatto in seguito a commenti giornalistici. «Una pressione mediatica e sociale, non politica». Sempre El País dice che «se la Catalogna diventasse indipendente, il Barcellona non potrebbe più giocare nella Liga (…) e ciò distruggerebbe il business del calcio in Spagna».
IL PARERE DI ELGA CASTRO
Sull’indipendenza catalana, il comitato direttivo del Barcellona è molto più pacato del precedente. Nel prossimo futuro, il Barça probabilmente parteciperà alle iniziative in supporto della consultazione, ma a patto che non siano troppo radicali. La tifoseria, invece, manifesta più apertamente il suo supporto all’indipendentismo. In Catalogna il movimento sociale è molto forte e molto più profondo di quello politico, quindi una forma di votazione il 9 novembre ci sarà, nonostante il veto da Madrid. E avrà una fortissima partecipazione, anche se resterà in forma ufficiosa.