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Greta e Vanessa: mesi difficili, ma nessuna violenza

Greta e Vanessa: mesi difficili, ma nessuna violenza

Le due cooperanti liberate in Siria hanno raccontato ai magistrati la loro prigionia nel nord del Paese

Cinque mesi difficili in cui però la violenza, gli abusi sia fisici sia psicologici hanno avuto un ruolo non determinante. È questo il racconto che in oltre quattro ore di audizione Greta Ramelli e Vanessa Marzullo hanno fatto ai pm della Procura di Roma, chiuse in due stanze della caserma del Ros in via Salaria. Una ricostruzione che restituisce il “percorso di sofferenza” che le due cooperati liberate ieri in Siria hanno dovuto affrontare dal 31 luglio dell’anno scorso.

Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e i sostituti Sergio Colaiocco e Francesco Scavo, che al termine dell’atto istruttorio hanno proceduto alla secretazione dei verbali, hanno chiesto alle due se avessero notizie su padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato nel luglio del 2013 sempre in Siria. “Su questo punto -hanno riferito – non possiamo fornivi notizie, perché non sappiamo nulla”. Una risposta simile è giunta anche in merito al pagamento di un riscatto per la loro liberazione. “Non abbiamo elementi sul pagamento di denaro per tornare in liberta’”, hanno riferito. Le due giovani sono state di fatto liberate nel pomeriggio di ieri e dal punto di vista fisico sono apparse provate e stanche. Dopo l’audizione le due ragazze hanno lasciato la sede del Ros a bordo di un’auto assieme ai familiari ed alcune amiche che avevano raggiunto Roma e l’aeroporto di Ciampino per accoglierle dopo questi infiniti cinque mesi. (ANSA)

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