Finanziamento ai partiti; come funziona adesso?
Ansa FABIO FRUSTACI
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Finanziamento ai partiti; come funziona adesso?

Dopo l'abolizione decisa dal Governo Letta ecco cosa prevede la nuova normativa - La storia del finanziamento pubblico ai partiti

"Da oggi l'abolizione del finanziamento ai partiti è legge dello Stato, abbiamo mantenuto la promessa che avevamo fatto". Così ha twittato questa mattina il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri che ha recepito nel decreto legge il testo già approvato dalla Camera e che ora dovrà passare solo al Senato.

A decidere, insomma, saranno i cittadini che potranno devolvere, già dalla prossima dichiarazione dei redditi, il 2 per mille del loro Irpef a un partito politico. La riforma entrerà però del tutto in vigore solo dal 2017 quando saranno definitivamente interrotte le erogazioni da parte dello Stato.

Pertanto i partiti continuano a ricevere 91 milioni di euro nel 2014, 50 milioni nel 2015, 45 milioni del 2016 e circa 36 milioni nel 2017.

Solo nel 2013 sono stati già spesi 120,45 milioni di cui 40 erogati da privati e circa 80 dai rimborsi. Pdl e Pd hanno ricevuto rispettivamente 37,16 milioni e 25,34 milioni, mentre il Movimento 5 Stelle ha rifiutato i 9,29 milioni di euro cui aveva diritto.

Introdotto nel 1974 con la legge 195 proposta dal democristiano Flaminio Piccoli, il finanziamento pubblico ai partiti viene bocciato, in modo quasi plebiscitario, dal referendum del 1993.

Nonostante ciò è rimasto in piedi fino ad oggi. 

COSA CAMBIA ADESSO?

Il finanziamento avverrà unicamente attraverso il 2 per mille dell'Irpef che ciascun cittadino può decidere di versare a un partito o a un movimento politico.

Se non viene destinato a nessun partito il 2 per mille resta allo Stato.

Chi donerà soldi ai partiti godrà di detrazioni al 37% tra i 30 euro e i 20 mila euro, al 26% tra i 20 mila e i 70 mila euro.

Le commissioni per donazioni effettuate con carte di credito o bancomat non potranno superare lo 0,15% dell'importo.

Le donazioni potranno essere effettuate anche via sms e telefonia fissa.

Il tetto massimo per le donazioni è di 300mila euro all'anno per le persone fisiche e di 200mila per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Chi "sfora" i limiti previsti non potrà corrispondere altre donazioni negli anni successivi fino al raggiungimento del limite previsto per altrettanti anni.

I partiti avranno l'obbligo di certificazione esterna dei loro bilanci.

La nuova normativa recepisce, di fatto, i dubbi sollevati a novembre dal procuratore del Lazio della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, secondo il quale tutte le leggi a partire dal 1997 avevano risvolti incostituzionali in quanto reintroducevano il finanziamento pubblico dei partiti in difformità con quanto proclamato dai cittadini con il referendum dell'aprile 1993.

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Claudia Daconto