I paradisi dove vivere low cost
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Economia

I paradisi dove vivere low cost

I paesi dove il costo della vita è più basso che in Italia e dove emigrano i nostri connazionali

Se ne vanno. Partono. E non tornano. Gli italiani che emigrano là dove il costo della vita è inferiore sono in costante aumento. I motivi? Le loro pensioni, per esempio: negli ultimi 15 anni hanno perso il 33 per cento del potere d’acquisto, il loro valore è sceso in media del 5,1 per cento. Così in molti, soprattutto dai 55 anni in su, decidono di cercare altrove uno scampolo di paradiso dove vivere (molto) meglio con 1.000 euro al mese. E non necessariamente a migliaia di chilometri: "Negli ultimi anni i trend si sono invertiti: i giovani puntano ad Australia, Cina e Stati Uniti" osserva Massimo Dallaglio, inventore nel 1998 di Mollotutto.com. "Pensionati e pensionandi, invece, preferiscono Europa e Nord Africa, a portata di voli low cost".

Tunisia e Bulgaria sono in testa, ma anche Spagna e Isole Canarie hanno un costo della vita contenuto e privilegi fiscali. "Ricevo almeno una decina di email o telefonate al giorno" dice Andrea Mucciolo, titolare dell’agenzia Galassia Arte, che in febbraio ha aperto un’attività di consulenza per pensionati che vogliono trasferirsi in Bulgaria. "A me si rivolge anche chi prende 500 euro al mese, ma in quel caso sconsiglio: Sofia costa la metà dell’Italia, ma per vivere servono almeno 800 euro al mese". Chi decide di espatriare lo fa sempre più informato, osserva Nicos Bertani, fondatore di Vivi il mondo, agenzia che fa intermediazione immobiliare e assistenza fiscale a chi vuole trasferirsi. "Ormai i pensionati rappresentano metà della clientela e continuano ad aumentare: sono i soli a disporre di una rendita. Quando arrivano hanno già selezionato un ventaglio di mete adatte al loro budget" prosegue Bertani. "E c’è una vera e propria gara tra paesi a offrire condizioni vantaggiose agli over 60".

La rivista Usa International living da 30 anni sforna consigli agli americani che vogliono espatriare. L’ultima classifica sulle migliori destinazioni dopo la pensione elenca Panama, Ecuador, Costa Rica, Belize, Malesia, Messico: paesi che, come il Guatemala, hanno programmi per attrarre stranieri "maturi". A Panama per diventare "pensionado" bastano una pensione di 700 euro e un età minima (55 anni per le donne, 60 per gli uomini) per ottenere uno sconto automatico del 50 per cento su cinema ed eventi culturali e sportivi, il 30 per cento sui trasporti, esenzione per l’importazione di beni di lusso. In Costa Rica con la stessa cifra si gode di un regime fiscale ultraagevolato. E la tassa sugli immobili è allo 0,25 per cento. Non è per questo, però, che Gabriele Rivolta, 56 anni, ex commercialista di Monza, si è trasferito in Costa Rica ingrossando le file di quei 30-35 mila italiani che vivono nel paese: "Ho scelto il clima, la natura e la mitezza degli abitanti. L’unico ostacolo, per un commercialista preciso come me, è stata l’approssimazione: dagli orari alla vita in genere" dice. Il Costa Rica è uno dei paesi più cari dell’area, ma con una pensione media (da 1.500 a 2 mila euro lordi al mese) e qualche risparmio si può vivere molto bene. Qui sanità, trasporti, scuole e ospedali sono di ottimo livello. E la criminalità è bassa, anche nei grandi centri.

LaTunisia, che è a meno di 2 ore di volo dall’Italia, permette anche di accrescere il valore della pensione: si paga un’aliquota dal 15 al 35 per cento, ma solo sul 20 per cento del reddito; l’altro 80 è esente. "In Bulgaria i pensionati non pagano proprio le tasse" dice Claudio Chiffi, 63 anni, che vive a Varna sul Mar Nero. "Trasferendo la residenza si guadagna di colpo almeno il 30 per cento". Chiffi frequentava la Bulgaria da anni, per lavoro. Alla nascita del figlio, che oggi ha 6 anni, era tornato in Puglia: voleva garantirgli un futuro migliore. Non poteva permetterselo, ha fatto marcia indietro. Il ticket per una visita medica in Bulgaria costa 1,5 euro, il consulto di uno specialista sui 15, una colf fissa 150 euro al mese. "E l’assicurazione per qualsiasi tipo di auto costa solo 80 euro all’anno" conclude.

Chi progetta la fuga in Bulgaria spesso sogna di trovare una compagna in loco: "Su internet sono nate agenzie per pensionati soli" dice Mucciolo. È così che Adriano Bussolari, 65 anni da Tradate, ha incontrato Svetlana: nel 2009 l’ha sposata e ha lasciato la Lombardia per trasferirsi in "un casermone socialista nel centro di Sofia" racconta. Non sarà bello, ma, dice, "è solido e sorge di fronte a un parco dove faccio lunghe passeggiate" Con 1.400 euro di pensione Bussolari in Italia faticava: "Qui vado al ristorante con mia moglie anche ogni sera". Luciana, 68 anni, e Adolfo, 75, pensionati bolognesi, hanno scelto le Canarie. "Avevamo pensato a Mauritius, dove un nostro amico aveva un resort" confidano "ma i figli si lamentavano perché eravamo lontani. Così siamo venuti a Fuerteventura, dove viviamo 6 mesi l’anno in una casa da 50 metri che ha tutto, anche internet: paghiamo 400 euro al mese". I due bolognesi ora vogliono trasferirsi definitivamente: "La vita è semplice, costa il 40-50 per cento in meno". Adolfo pensa di guadagnare sulla pensione: "In Spagna, fino ai 22 mila euro all’anno, non si pagano tasse; oltre quella cifra si arriva al massimo al 15 per cento".

Franca Pozzer, 68 anni, è allergica alle isole. Così ha preferito stabilirsi a Torrevieja, buen retiro spagnolo per molti pensionati, sulla Costa Blanca, a sud di Alicante. "Sono qui dal 2006; gestivo un’agenzia immobiliare, ho visto nascere e scoppiare la bolla". Oggi un appartamento di 70 metri con giardino o terrazzo in un complesso con piscina si compra con 80 mila euro "e le spese condominiali non superano i 450 euro l’anno" puntualizza.

Ciò che ha spinto molti via dall’Italia è la voglia di scrollarsi di dosso burocrazia e fisco, ma anche la cappa di rassegnazione. Davide Gissi, 52 anni ed ex brigadiere dei carabinieri in pensione anticipata per motivi di salute, si è spinto fino a Cebu, nelle Filippine, 600 km a sud di Manila: "Qui c’è il clima che immagino vivesse l’Italia del boom: voglia di fare, entusiasmo..." esclama. "Ho una pensione di poco meno di 1.700 euro netti e vivo molto bene; in realtà qui ne bastano 900-1.000". Una cena al ristorante costa al massimo 8-9 euro e i medicinali si pagano poco più della metà. "Da 2 anni vivo in pantaloni corti e canottiera".

Fulvio Gros, ex artigiano di Pinerolo, ha girato a lungo. Alla fine ha scelto Sosua, al nord della Repubblica Dominicana, dove sta costruendo una villa da 300 metri con piscina e pannelli fotovoltaici: "A Sanremo mi avevano chiesto più di 1 milione di euro, qui ne spenderò al massimo 300 mila" riassume. "E non ci sono redditometri né spesometri: vuoi un’auto di grossa cilindrata? Se hai i soldi la compri e la cosa finisce lì". E per un piatto di pesce con contorno al ristorante si paga anche meno di 3 euro.

Agli italiani, ultimamente, piace molto anche il Madagascar, al largo del Mozambico: "È una destinazione adatta a persone più avventurose" sentenzia Gianni Dematteo, 60 anni che da 9 vive a Tulear, nel sud: "I malgasci sono tranquilli ma la corruzione è alta" ammette. "Con 120 euro si affitta una casa con wi-fi; una colf che viene tutti i giorni guadagna 40 euro al mese; un chilo di pollo ne costa 2,5, il pesce meno di 1. Certo, la Nutella è cara: 9 euro".

Aldo Sunseri, un ex pellicciaio di Palermo che vive nella capitale Antananarivo dal 2001 ed è il decano degli italiani, lamenta che il Madagascar non abbia una convenzione per evitare la doppia imposizione: "Noi paghiamo le tasse in Italia, però l’interesse per il paese cresce. Ricevo molte email, anche di cinquantenni. Un ingegnere mi ha appena contattato perché la sua azienda è fallita e vuole rifarsi una vita qui con moglie e figli".

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