Imu seconda rata, le sanzioni per chi paga in ritardo
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Economia

Imu seconda rata, le sanzioni per chi paga in ritardo

Il rischio di commettere errori questa volta è molto alto, ma con il ravvedimento operoso le multe sono contenute

L’allarme è scattato già da qualche tempo: Caf e commercialisti denunciano il rischio molto alto di commettere errori nella determinazione del saldo di dicembre dell’Imu sulle seconde abitazioni e su tutti gli altri immobili, commerciali e non, soggetti all’imposta. Un rischio legato al fatto che tantissimi Comuni hanno deliberato solo da un paio di giorni le aliquote definitive da applicare. A disposizione ci sono dunque solo pochi giorni per i calcoli necessari, visto che la scadenza per il pagamento è fissata inderogabilmente per il 16 dicembre. E proprio per cercare di evitare possibili inesattezze, molti contribuenti potrebbero dunque ritrovarsi a pagare in ritardo la seconda rata dell’imposta sugli immobili. Sia essa dunque una condizione forzata, oppure una precisa e autonoma scelta di carattere economico, vediamo quali sono le sanzioni a cui si va incontro in caso di mancato versamento nei termini previsti per legge.

COME SI PAGA LA SECONDA RATA DELL'IMU

Ravvedimento operoso
Diciamo subito che il rischio finanziario, ossia la multa prevista, potrebbe essere modesta se si attua il cosiddetto ravvedimento operoso. Si tratta di una procedura con cui il contribuente riconosce autonomamente la propria inadempienza (che può essere un ritardo, ma anche un pagamento inferiore al dovuto) e provvede sempre in maniera volontaria a sanare la situazione. In questo caso usufruisce di un alleggerimento delle sanzioni, che non saranno pari al normale 30% applicato negli altri casi, ma dipenderanno dai giorni di ritardo con cui si sana l’inadempienza. Occhio però, perché la violazione non deve essere già stata rilevata dal fisco e non devono essere già iniziati accertamenti o ispezioni. In questo caso infatti, la sanzione sarà inevitabilmente pari al 30%.

IMU, LE SCELTE DEI COMUNI

Dunque vediamo nel dettaglio cosa prevedono le regole del ravvedimento operoro:

-in caso di pagamento fino al 14esimo giorno successivo alla data di scadenza (quindi entro il 31 dicembre del 2013) è prevista una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo

-per un ravvedimento che va dal 15esimo al 30esimo giorno dalla scadenza, quindi entro il 17 gennaio 2014, la sanzione è pari del 3%, sempre applicato ad ogni giorno di ritardo

-per pagamenti che giungeranno invece pagamento dopo il 30esimo giorno e fino a 1 anno dalla scadenza, ossia entro il 17 dicembre 2014, la sanzione sarà del 3,75%

-come accennato, superato l’anno di ritardo, scatterà automaticamente la tagliola della sanzione del 30% e non sarà più possibile utilizzare il ravvedimento operoso.

IMU ABOLITA, PAGANO LE IMPRESE

Da notare inoltre che, alle sanzioni sopra elencate, dovranno poi essere sempre aggiunti gli interessi legali, che attualmente sono fissati al 2,5%, ma che i Comuni hanno facoltà di far lievitare fino al 3%. Gli interessi in questione andranno anch’essi applicati ai giorni effettivi di ritardo.

Tenendo dunque conto di queste cifre, se consideriamo un versamento a saldo dell’Imu a dicembre pari ad esempio a 1.000 euro, un ritardo di 10 giorni potrà portare, con ravvedimento operoso, a circa 20 euro di sanzione. Con 20 giorni si pagherà invece qualcosa più di 30 euro, mentre sanando la propria inadempienza entro l’anno si arriveranno a pagare poco più di 60 euro.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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