Il crollo del ponte Morandi
ANSA/LUCA ZENNARO
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Se al posto del ponte Morandi costruissimo un tunnel

È l'ipotesi avanzata dall'architetto Maccallini che definisce il progetto di Renzo Piano troppo accademico

E' corsa all'idea più funzionale e fattibile per il post Morandida parte degli architetti italiani che mettono a disposizione di Genova ingegno e progetti per permettere al capoluogo ligure di risorgere il prima possibile. 

Dopo l'"idea" di ponte di Renzo Piano con le sue strette campate e le 43 vele di luce in memoria delle vittime del crollo della vigilia di Ferragosto, ha alzato il dito anche l'architetto romano Sandro Maccalini che ipotizza la costruzione di un tunnel al posto del ponte.

Perché un tunnel

Intervistato da Corriere della Sera Maccalini, classe 1948 e firma - tra gli altri - di progetti quali la costruzione dell'arteria pensile lungo il Tevere e della sistemazione e riuso del sito archeologico della Basilica di Costantino ritiene che il progetto di Piano sia troppo "Accademico e datato" perché "Un ponte rimarrebbe comunque sospeso sulle teste dei genovesi". 

Di minor impatto e maggiore fattibilità, secondo Maccalini, sarebbe la realizzazione di un tunnel "Sovrastato da un grande parco urbano sulle sponde del Polcevera dove poter ricordare anche le vittime del crollo. Una soluzione più sicura, ecologica e funzionale che potrebbe andare a rinforzare la vocazione turistica e culturale di Genova, nei luoghi dove un tempo sorgevano l’Ansaldo e la Mira Lanza".

Come verrebbe costruito

Tre le sezioni ipotizzate da Maccalini: una ferrata, una camionabile e la terza veicolare.

Il tunnel - che potrebbe avere una lunghezza variabile tra i tre e i 15 chilometri - sarebbe, spiega ancora l'architetto, "Realizzabile con una talpa ipertecnologica che mentre fora roccia e terreno, procede con una sorta di tubo in cemento armato gettato in opera, rappresenterebbe il futuro della città, un'occasione per migliorare l’ambiente, sottrarsi a rumorosità infernali e riappropriarsi di spazi verdi".

L'ipotesi del tunnel, inoltre, non interferirebbe con la viabilità cittadina e quindi sarebbe più veloce iniziare i lavori.

I vantaggi

Maccalini ha aggiunto poi che, a differenza della viabilità del ponte, quella del tunnel, ha minori costi di manutenzione ed è meno sottopostaad agenti atmosferici come pioggia, neve o ghiaccio che, oltre a logorare le strutture, favoriscono gli incidenti stradali.

Inoltre sarebbe garantita la sussistenza degli edifici minacciati dalla costruzione di un nuovo ponte dove vivono decine di famiglie che si ritroverebbero senza casa. 

"Immagino - conclude l'architetto - un enorme giardino lungo il Polcevera che riesca a valorizzare la parte abitata e possa rappresentare anche simbolicamente la tranquillità e la fiducia di cui i genovesi hanno davvero bisogno".

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Barbara Massaro