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(Ansa)
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Cresce la tensione nella penisola coreana

L'ultimo test missilistico di Pyongyang desta notevoli preoccupazioni

La Corea del Nord continua ad essere fonte di preoccupazione. Lunedì, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno tenuto delle esercitazioni militari congiunte con l’obiettivo di incrementare la deterrenza nei confronti del governo di Pyongyang. Venerdì scorso, quest’ultimo aveva infatti annunciato di aver testato un nuovo missile balistico intercontinentale a combustibile solido. Secondo Reuters, “gli analisti hanno affermato che è stato il primo utilizzo da parte del Nord di propellenti solidi in un missile balistico a raggio intermedio o intercontinentale, un elemento chiave per dispiegare missili più velocemente durante una guerra”. Condanne del test missilistico di Pyongyang sono arrivate dalle Nazioni Unite. “Il segretario generale condanna fermamente il lancio di un altro missile balistico a lungo raggio da parte della Repubblica popolare democratica di Corea”, ha dichiarato un portavoce del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Non solo. Sabato scorso, l’esercito sudcoreano ha sparato dei colpi di avvertimento verso una nave di pattugliamento nordcoreana.

Insomma, la tensione nella penisola coreana resta alta. Era d’altronde fine marzo, quando gli Stati Uniti hanno accusato Russia e Cina di proteggere Pyongyang in sede di Consiglio di sicurezza dell’Onu. In particolare, l'ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, sostenne che Pechino e Mosca attuassero forme di “ostruzionismo” per tutelare la Corea del Nord, consentendole così di “lanciare impunemente missili balistici”. Pochi giorni dopo, la Casa Bianca rese noto di aver raccolto nuove prove del fatto che la Russia stesse cercando di ottenere armi e munizioni dal governo di Pyongyang con l’obiettivo di usarle nel corso dell’invasione dell’Ucraina. “Come parte di questo accordo proposto, la Russia riceverà oltre due dozzine di tipi di armi e munizioni da Pyongyang”, dichiarò il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “Comprendiamo anche che la Russia sta cercando di inviare una delegazione in Corea del Nord e che la Russia sta offrendo cibo alla Corea del Nord in cambio di munizioni”, aggiunse.

Questa serie di elementi ci fa capire come il dossier nordcoreano non possa non intersecarsi con la crisi ucraina e con quella taiwanese. E proprio a Taiwan la tensione è tornata a salire negli scorsi giorni, dopo le nuove esercitazioni militari condotte dalla Repubblica popolare cinese nelle acque intorno all’isola. Non è d’altronde un mistero che alla base di questi profondi attriti si trovi la delicata questione dei microchip, di cui Taiwan rappresenta uno dei principali produttori al mondo. Da questo punto di vista, si comprende per quale ragione Washington abbia in passato posto i dossier della Corea del Nord e della stessa Taiwan al centro delle discussioni del Quad. Il timore è che, sul piano geopolitico, sia in corso un effetto domino: dall’Afghanistan all’Ucraina, per arrivare a Taiwan. L’alta tensione nella penisola coreana è per questo significativamente preoccupante.

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Stefano Graziosi