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(S. Montesi, Getty Images)
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Basta sprechi alimentari: impariamo a fare la spesa

Ora le personal shopper ci segue anche al supermercato dove gli italiani sprecano ogni anno centinaia di tonnellate di cibo

Quanti beni alimentari sprechiamo durante l'anno? Si stima che, in media, più di 660mila tonnellate di cibo finiscano nella spazzatura, per una spesa totale della popolazione che supera i 6 miliardi di euro. Se si guarda poi all'intera filiera arriviamo a qualcosa come 10 miliardi di euro di spreco. Sul banco degli "imputati": cattive abitudini per potrebbero essere corrette con un piccolissimo sforzo: preparare porzioni troppo abbondanti o lasciare scadere i prodotti. Ma un momento fondamentale rimane la spesa. Da un sondaggio commissionato dal Waste watchers international on food and sustainability il 29% degli intervistati ammette di comprare troppo cibo o di calcolare male le quantità (circa il 28%).

Il risultato? La dispensa piena di prodotti che finiscono per essere buttati. Senza considerare l'occasione persa di nutrirsi correttamente, soprattutto quando ci lasciamo tentare dall'acquisto di prodotti golosi e…poco salutari. Come fare, dunque, per prendersi cura della propria alimentazione e benessere già a partire dal momento della spesa?

Visto che la fase di acquisto è, per ovvie ragioni, il punto di partenza per seguire una sana alimentazione, Cerva 16 - Nutrition and Anti-aging Center di Milano, propone un servizio del tutto innovativo: la Personal Shopper. La dottoressa Luna Farina, laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e in Scienze della Nutrizione Umana, biologa nutrizionista presso il centro Cerva 16, offre un servizio di consulenza alimentare direttamente al supermercato.

Ma di cosa si tratta nello specifico?

«Si tratta di una vera e propria lezione di educazione alimentare sul campo. L'incontro dura circa un'ora durante la quale, dopo una prima chiacchierata per conoscere le abitudini alimentari e la composizione della famiglia, si procede a fare la spesa concretamente. L'obiettivo è guidare le persone all'interno del supermercato, aiutandole a scegliere alimenti realmente sani e più adatti alle proprie esigenze. È importante anche che la consulenza avvenga nel supermercato di fiducia: in questo modo si analizzano insieme i prodotti che uno specifico negozio offre, permettendo al consumatore di avere le idee chiare su cosa mettere nel carrello» spiega la dottoressa Farina.

Il "rischio", infatti, è quello di rimanere spaesati di fronte alla vastità della scelta, tra prodotti di ogni tipo e scaffali stracolmi, e non riuscire a distinguere le qualità di un prodotto rispetto ad un altro. Un'attenzione particolare va posta anche alle offerte speciali, che andrebbero considerate solo se riguardano prodotti che avremmo comunque acquistato, nonché ai dolciumi e agli snack che si trovano alle casse. Per ingannare l'attesa mentre si attende il proprio turno in cassa, non è raro che tali prodotti "scivolino" nel nostro carrello.

Anche la disposizione dei prodotti sugli scaffali influenza la nostra

scelta: spesso infatti si osservano solo quelli delle grandi multinazionali posti all'altezza del nostro sguardo. Ecco perché poter godere dell'esperienza della nutrizionista direttamente sul campo è un'assoluta novità che ci permette di non farci ingannare dalle strategie di marketing utilizzate dai supermercati.

Anche chi deve seguire una dieta specifica, magari elaborata dal nutrizionista, può trovarsi nella situazione di non sapere scegliere tra tanti prodotti che all'apparenza sembrano uguali. La guida della dottoressa permette non solo di non riempire il carrello di prodotti poco salutari ma, soprattutto, di imparare a leggere correttamente le etichette alimentari, scegliere con cura i prodotti più adatti a sé e organizzare dei pasti genuini a partire dalla scelta al supermercato, con un'attenzione particolare alla stagionalità degli alimenti.

Saper leggere l'etichetta del prodotto ci permette infatti di sapere cosa stiamo comprando realmente: l'origine, la modalità di produzione e la composizione del prodotto ne influenzano la qualità e le proprietà nutrizionali. Come sottolinea la dottoressa Farina: «imparare a leggere le etichette è fondamentale per sapere cosa stiamo acquistando. Non tutti sanno ad esempio che gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di quantità: al primo posto figura quello presente in quantità maggiore rispetto al secondo e così via. Bisogna valutare anche la presenza di additivi alimentari, come i conservanti, alcuni dei quali sono ritenuti potenzialmente dannosi per la salute e andrebbero assunti nella minor quantità possibile. Inoltre, la stessa tipologia di alimento può avere diverse proprietà nutrizionali a seconda del metodo di produzione. Basti pensare ad esempio alle uova, che presentano numerose modalità di allevamento, ma spesso per la fretta vengono scelte a caso.

È importante invece imparare ad analizzare in modo critico il prodotto che si ha davanti per poter fare una scelta consapevole». Questo è solo un esempio di come la professionista possa guidarci a comprendere la qualità dei prodotti, indirizzandoci a scegliere in modo consapevole.

Non manca infine un'attenzione al gusto. Chi ha detto che mangiare sano debba essere noioso e triste? Seguire un'alimentazione genuina e bilanciata fa rima anche con bontà: «Ci sono tanti trucchi e consigli per portare in tavola cibi sani e gustosi, facendo in modo di modificare in meglio anche le abitudini della famiglia, rendendo sempre più piacevole prendersi cura di sé a partire dall'alimentazione» conclude la dottoressa. Insomma, fare la spesa in modo consapevole è il primo passo per dedicarci alla nostra salute e la guida esperta di una professionista del campo può permetterci di farlo al meglio.

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Redazione