I rischi familiari e sociali dell'isolamento in casa
iStock
highlight-in-homepage

I rischi familiari e sociali dell'isolamento in casa

Notizie provenienti da tutto il paese raccontano episodi di follia; bisogna prestare attenzione anche alla salute mentale della gente

Anche se fuori dalle nostre case regna un silenzio innaturale, rotto solo dal suono sinistro delle ambulanze, nelle stanze delle nostre case si stanno consumando drammi umani inimmaginabili.

Chi stava vivendo un amore furtivo si dispera per l'attesa e arranca alla cieca per trovare una via di fuga che gli consenta di rivedere l'oggetto della sua passione. Ma non è detto che la struggente voglia di evasione non venga percepita dal coniuge che, dal canto suo, sa ordire intricati fili di investigazione.

Più delle lacrime di tristezza, ecco scatenarsi la controffensiva di chi vuole rimanere attaccato alla roccia come un mitile in un mare in tempesta.

"Signora dove sta andando?"

"Seguo mio marito per vedere se mi tradisce"

Deve essere andata più o meno così la surreale scena vissuta dal personale di una volante della Polizia di Nettuno, alle porte di Roma, dopo aver fermato una donna alla guida di un'auto, notando subito che l'occupante indossava un pigiama e farfugliava scusanti che facevano a pugni con ogni tipo di logica.

Può anche starci che il marito fosse uscito di soppiatto per sottrarsi a quella ingombrante convivenza ed è persino verosimile che il fedifrago avesse effettivamente un'amante, prima e durante il lockdown coronavirus, ma per la donna è scattata la denuncia e l'applicazione delle misure sanzionatorie per chi viola l'obbligo di quarantena.

La verità è che la gente comincia a perdere la testa, nella costrizione dell'auto-confinamento in casa.

La cronaca richiama i casi più disparati ed anche la mia professione mi sta avvicinando a situazioni drammatiche, persino di contagiati che scappano dagli ospedali, rischiando conseguenze gravissime sia per la salute pubblica, sia per loro stessi, perché le pene sono e saranno severissime.

Psicoterapeuti e psichiatri sono giorni che lanciano accorati allarmi sugli effetti a medio-lungo termine dell'isolamento sociale e familiare, soprattutto in capo a determinate categorie di persone già di per sé fragili a livello emotivo, anziani, giovani, depressi.

Rischi di stress o condotte lesive o auto-lesive, abusi di farmaci, alcool, droghe, violenze perpetrate nelle mura domestiche.

Vi ricordate i flash-mob dei primi giorni?

Da un po' non sentite più le note di Modugno o Rino Gaetano né persone che gridano "ce la faremo" dai balconi: all'inizio vi era una sorta di 'euforia da condivisione', una componente ludica che ha indotto le persone a vivere la domiciliazione coatta come una sorta di sfida.

Ma quella fase di innaturale eccitazione collettiva, che stanno vivendo oggi i Paesi partiti dopo di noi con l'isolamento forzato, ad esempio tedeschi ed inglesi, in Italia è finita da un pezzo e sta subentrando lo sconforto, l'incertezza, la stanchezza.

Ma l'aspetto più drammatico della convivenza forzata, vissuta come una sorta di arresto domiciliare, è la violenza domestica, che si sta espandendo ad una velocità proporzionale a quella del virus che stiamo combattendo. In Cina, ad esempio, le organizzazioni non governative hanno attestato come gli abusi familiari, durante la quarantena, siano più che raddoppiati, tanto da indurre persino l'ONU a mobilitarsi per sensibilizzare gli altri Stati membri su ciò che potrebbe accadere durante la vigenza dei decreti restrittivi della libertà di movimento.

Un problema di cui avevo già accennato nei giorni scorsi e che è stato messo nero su bianco da 124 nomi illustri, esponenti della politica, dello spettacolo, della società civile, delle associazioni a tutela delle donne, attraverso una lettera aperta al Presidente del Consiglio ed ai Ministri competenti, per denunziare quella che è stata definita una "emergenza nell'emergenza".

Il Ministro delle Pari Opportunità ha lanciato una campagna informativa chiamata "Libera puoi", associata ad un numero verde gratuito, attivo ventiquattro ore su ventiquattro (1522), per raccogliere le segnalazioni e violenze fra le mura domestiche, anche se la prossimità con l'aguzzino in ambienti generalmente angusti lascia poche speranze che l'iniziativa costituisca un reale presidio.

Occorre fare leva sulla società sana, sui parenti e sui vicini che abbiano sospetti che, in una determinata casa, stia accadendo qualcosa di grave: denunciare immediatamente, avendo la consapevolezza che questo tipo di abusi ha la priorità, sia in ambito civilistico che penalistico, nell'ambito giudiziario, anche in epoca di Tribunali semi-chiusi dal covid 19.

Perché anche se siamo isolati nelle nostre case, le nostre orecchie possono sentire e cogliere le grida di aiuto di chi vive nella porta accanto.

Josè Saramago, nel suo sublime romanzo "Cecità" rifletteva, in tempi non sospetti" Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono"

Info: Avvocati divorzisti Milano

Per richieste: segreteria@danielamissaglia.com

I più letti

avatar-icon

Daniela Missaglia

Avvocato matrimonialista e cassazionista, è specializzata in Diritto di famiglia e in Diritto della persona. Grazie alla sua pluridecennale esperienza è spesso ospite in trasmissioni televisive sulle reti Rai e Mediaset. Per i suoi pareri legali interviene anche su giornali e network radiofonici. Info: https://www.missagliadevellis.com/daniela-missaglia

Read More