I danni della crisi Coronavirus sui padri separati
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I danni della crisi Coronavirus sui padri separati

Assegni di mantenimento in ritardo e le accuse di furbizia. Ma la realtà è di una crisi economica e personale doppia per i padri separati

Padri separati che approfittano dell'emergenza Coronavirus per venire meno alle proprie responsabilità economiche nei confronti dei figli, madri disperate che non sanno come dar da mangiare ai propri bambini senza il contributo dell'assegno di mantenimento e tribunali chiusi con l'impossibilità di stabilire da un punto di vista giuridico chi ha ragione e chi ha torto.

E' questo lo scenario emerso da alcuni racconti raccolti da Panorama e che ha disegnato il quadro di uno scenario economicamente difficile per tutti entro il quale molti se ne approfittano in particolare quei padri "furbetti" che non accettano di buon grado di rispettare i propri doveri legali e morali nei confronti dei figli.

"Ma quali furbetti?!" è la replica di Ernesto Emanuele - Presidente dell'Associazione Onlus "Papà separati" e Presidente di "Famiglie Separate Cristiane" - che vuole dar voce a tutti quei padri separati che non solo durante il Coronavirus non possono vedere i propri figli, ma che magari hanno perso persino il lavoro e che di soldi non né hanno né per se stessi, né per i propri figli con quello che questo dramma umano ed economico comporta.

"Noi – ha dichiarato Emanuele - in queste settimane non facciamo che ricevere segnalazioni di padri separati che vivono nell'angoscia di non poter vedere i propri figli perché le madri, il più delle volte designate dal tribunale come affidatarie, impediscono ai padri di godere del legittimo diritto di visita e, va bene il Coronavirus, per carità è normale temere per la salute dei propri figli, ma ci sono situazioni di padri cui da mesi, seppur la legge glielo permetta e con tutte le misure di sicurezza necessarie, viene negato il diritto di visita".

"Da un punto di vista economico – prosegue il Presidente di Famiglie Cristiane Separate - il periodo è drammatico per tutti e non nego che ci siano quelli che fanno i furbetti, ma la stragrande maggioranza dei casi di coloro che non onorano i propri impegni economici nei confronti dell'ex moglie e dei figli è costituita da uomini che hanno perso il lavoro o che si trovano in cassa integrazione e che di soldi non ne hanno e non sanno come e dove trovarli".

Il quadro è difficile per le famiglie e quelle separate stanno vivendo un dramma nel dramma perché è vero che se un uomo ha perso il lavoro non è fisicamente in grado di onorare i propri impegni economici, ma è altrettanto vero che dall'altra parte c'è una donna sola con magari analoghi problemi lavorativi che deve mettere in tavola il pranzo e la cena senza potersi sottrarre ai suoi doveri nei confronti di bambini che hanno diritto a essere nutriti e protetti come sempre, Coronavirus o non Coronavirus. "Noi abbiamo già segnalazioni – aggiunge Ernesto Emanuele - di padri che hanno ricevuto denunce dalle ex mogli per non aver pagato tutto l'assegno, ma – torno a ripetere - se un padre non ha ricevuto lo stipendio l'assegno come lo paga?"

E' un tragico circolo vizioso perché la domanda successiva è "Ma una madre che non ha da mangiare ai figli cosa deve fare?"

E l'associazione "Papà separati" risponde: "Ci vorrebbe il buon senso, quel buon senso che spesso non c'è. Bisognerebbe avere la maturità di venirsi incontro e che se un padre prima doveva firmare un assegno di mantenimento da 400 euro ora possa staccarne uno solo da 200. Come ci sono i decreti della presidenza del consiglio che rimandano il pagamento di certi obblighi e certe tasse al post emergenza lo stesso bisognerebbe fare anche con l'assegno di mantenimento in modo tale che si possa vedere quanto guadagna un genitore o l'altro e ristabilire gli obblighi economici alla luce della nuova situazione lavorativa che si è creata a causa del lock-down. A noi, in sintesi, l'articolo dell'avvocato Missaglia non è piaciuto perché mancava l'empatia nei confronti dei padri e delle loro reali difficoltà".

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Barbara Massaro