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Disastro di Genova: le testimonianze di chi era sul ponte

Il racconto dei sopravvissuti al crollo del ponte Morandi: un ragazzo illeso dopo un volo di 30 metri, il capitano del Genoa salvo per miracolo

Ora dopo ora aumentano i dettagli sul terribile disastro che ha colpito la città di Genova. A fare rabbrividire non ci sono solo i numeri di morti e feriti ma anche i tanti racconti dei testimoni oculari del dramma. Dopo il crollo del ponte Morandinon sono però mancati i miracoli: storie di automobilisti che solo per pochi istanti non hanno perso la vita.

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Incredibile il racconto di Davide Capello, portiere del Legino e pompiere che si trovava sul ponte al momento del crollo. Il ragazzo è volato per 80 metri con la sua automobile ed è uscito miracolosamente illeso dall'impatto. L'ex estremo difensore del Cagliari ha raccontato la sua storia in una nota audio inviata al padre dopo l'impatto: "Prima ho sentito un rumore, poi è crollato tutto. Stavo andando a Genova, ero sul ponte. Ho fatto trenta metri di volo e poi l'auto si è incastrata tra le colonne e le macerie. È incredibile, non ho un graffio"

Il quotidiano di Genova, Il Secolo XIX, ha raccolto anche la testimonianza di Davide Ricci, che viaggiava lungo l’argine del Polcevera, in direzione Sud, quando il ponte è crollato. "Ho visto il ponte cadere davanti ai miei occhi. I detriti del crollo sono arrivati a 20 metri di distanza dalla mia macchina. Ho avuto come la sensazione che della corrente passasse dall’alto verso il basso, come se un tirante in sostanza sia stato colpito da un fulmine".  

Silvia Rivetti, 30 anni, è rimasta bloccata in auto appena pochi metri prima del viadotto. "Siamo rimasti fermi in galleria un'ora abbondante, con i soccorritori che passavano auto per auto - ha raccontato all'Adnkronos - Poi ci hanno fatto fare inversione uno per uno e fatto passare dall'altra carreggiata per poter tornare verso ponente e uscire dall'autostrada. Alcuni degli automobilisti che sono corsi dentro la galleria hanno raccontato di aver visto cedere uno dei tiranti che reggono la struttura, dopodiché il ponte ha ceduto".

Giorgio Venturoli, direttore generale della catena di supermercati Basko, ha parlato del suo autista, che ha frenato appena in tempo ed è rimasto a due passi dalla voragine. L’immagine del suo camion a pochi metri dal baratro ha fatto il gio del mondo: “L’autista sta bene ma è sotto shock. Quello è un tratto di strada che i nostri furgoni percorrono ogni giorno: è un ponte molto trafficato e anche per questo non si viaggia ad alta velocità. Forse anche per questo ha avuto il tempo di frenare“.

Un altro testimone, Pietro M. ha raccontato all'agenzia Ansa i momenti della tragedia: "Erano da poco passate le 11,30 quando abbiamo visto un fulmine colpire il ponte e abbiamo visto il ponte che si andava giù. Inizialmente pensavamo fosse un tuono vicinissimo a noi, abbiamo sentito un boato incredibile".

Un camionista coinvolto nel crollo è vivo per miracolo ed ha descritto il momento del disastroo: "Ho sentito un boato e sono volato via, ho avvertito un colpo e sono andato ad sbattere contro il muro. L'urto mi ha fatto cadere una decina di metri, non ricordo altro." L'uomo ha riportato solo una slogatura e una botta all'anca: "Penso sia un miracolo..."

Tra i miracolati anche Domenico Criscito, giocatore e capitano del Genoa: “Stiamo tutti bene anche se siamo passati su quel ponte esattamente dieci minuti prima del crollo. Sono vicino a tutte le famiglie delle vittime. Non è possibile che un ponte di un’autostrada possa crollare in questo modo. Bisogna fare qualcosa per questo Paese. La gente scappa proprio per queste cose. Abbiamo bisogno di sicurezza, abbiamo bisogno che qualcuno faccia qualcosa. Questo è uno schifo“.


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Matteo Politanò