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«Io, poliziotto a Lampedusa»

Un agente in servizio nell'isola degli sbarchi ci ha fatto un diario della sua settimana di lavoro a contatto con i migranti ed i loro problemi

A Lampedusa ogni giorno che passa è un giorno di sbarchi di clandestini. Centinaia di persone vengono lasciate a poche miglia dal porto dalle navi madre dei trafficanti di migranti che distribuiscono su piccole imbarcazioni il loro carico di essere umani. Ad aspettarli nel porto le forze dell'ordine che hanno il compito di metterli in sicurezza e ridistribuirli in giro per l'Italia. Uno dei tanti poliziotti in servizio sull'isola ci ha raccontato 7 dei tanti giorni passati in quella che è divenuta ormai la terra degli sbarchi clandestini:

«Non abbiamo un orario di lavoro, siamo sempre in servizio. Non sai mai chi vedrai scendere dalle imbarcazioni che quando arrivano in porto a stento non affondano. I migranti non sono tutti uguali. Ci sono bambini non accompagnati, donne vittime di violenza ma anche espulsi per reati gravi che cercano di rientrare ad ogni costo».

Questo il suo diario (e le sue foto):


Lunedì

Nello sbarco degli oltre duemila migranti di qualche settimana fa a Lampedusa era rimasto un uomo del Mali con segni evidenti di squilibrio mentale. Il suo sguardo fissava il vuoto per poi scoppiare a piangere a dirotto all'improvviso. Agli interpreti del centro ha raccontato in arabo di aver subito delle violenze. Abbiamo cercato di aiutarlo, creando un gruppo di sostegno fatto di migranti del Mali e volontari che vigilavano ma la situazione è precipitata. Non aveva il controllo, era disperato e non riusciva a trattenere i suoi bisogni. Abbiamo avuto il timore che fosse a rischio suicidio così è stato trasferito con l'eliambulanza nel reparto psichiatrico dell'Ospedale di Agrigento. Avremmo voluto fare di più ma non ci siamo riusciti.

Martedì e mercoledì

È stato svuotato il centro di accoglienza. 80 migranti sono stati spostati in altre parti della Sicilia. Non sono previsti voli di rimpatrio. I neo arrivati vengono ridistribuiti tra le due navi quarantena a largo dell'isola dove ci sono le persone positive al Covid e quelle isolate come da prassi. Oggi giornata calma; con i colleghi della Polizia provenienti da tutta l'Italia siamo andati a pranzo fuori, per una volta, ma l'attenzione resta alta, bisogna essere pronti nel caso di nuovi sbarchi. Per fortuna ci sono i colleghi di Frontex, l'organizzazione che gestisce l'immigrazione sui quali poter contare.

Giovedì

Ci sono stati 7 sbarchi in 24 ore per un totale di 390 migranti. Ad insospettirci però due imbarcazioni dove delle donne di origine tunisina a bordo non sembravano aver affrontato il viaggio in mare. Erano circa una trentina molto curate nell'aspetto e truccate; insieme a loro degli uomini anche loro curati e con barba e capelli appena tagliati ma soprattutto abbiamo notato che erano ben vestiti e con telefoni di ultima generazione. Era evidente che non erano persone che avevano affrontato ore in mare. Siamo giunti alla conclusione che molto probabilmente erano stati scaricati dalle navi madre clandestine che solitamente si fermano a qualche miglio di distanza del porto e mandano i migranti soli per poi fuggire.

Venerdì

Giornata lunga. Le navi quarantena non possono rifornirsi di carburante perché è esaurito. Sono ferme a poche miglia dalla costa e i migranti che dovevano essere imbarcati sono rimasti in porto. Abbiamo attivato un servizio di vigilanza giorno e notte dato che parliamo di persone forse positive al Covid. Dobbiamo monitorare la situazione. Le navi quarantena ospitano 300 migranti.

Sabato

Oggi nuova giornata di duro lavoro. Sono 88 i migranti arrivati sull'isola e trasferiti sulla nave quarantena Azzurra mentre 80 minori non accompagnati sono in attesa di essere mandati in Sicilia nelle case famiglia di Agrigento e Siracusa. Non hanno identità ne genitori e spesso è difficile risalire alla nazionalità. Nello sbarco di oggi l'età media è sui 13-16 e per la maggior parte sono maschi. Aspettano in porto l'imbarco per il traghetto di linea per Porto Empedocle. Alcuni di loro ci scrutano con diffidenza ed altri con gratitudine. Abbiamo scoperto che qualcuno però ha mentito perché era maggiorenne e come minore avrebbe avuto un trattamento diverso. Accertata l'età aspettiamo di vederli andare via mentre salgono a bordo. Anche oggi sarà una lunga giornata.

Domenica

Sono le 2,30 è scattato l'allarme. Corriamo in porto e ci troviamo di fronte una barca a motore di 6 metri con 54 persone del centro Africa. A bordo tra loro 9 bambini alcuni in eta tra 0 e 3 anni. L'imbarcazione era manovrata da un migrante che non sapeva come farla entrare in porto e stava rischiando di schiantarsi. Molto probabilmente non era lui ad averla guidata fino qui ma altri che sono scappati prima di raggiungere la costa. La Guardia Costiera ha trovato difficolta per farli attraccare: il rischio, vista l'instabilità dell'imbarcazione e il considerevole numero dei migranti, è che le onde create dalla motovedetta la facessero affondare. È stato uno dei tanti salvataggi estremi. A bordo migranti della Tunisia, della Guinea, Somalia e Gambia.

Il mare è di nuovo calmo; aspettiamo altri sbarchi.

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Linda Di Benedetto