L'anziano tolga il disturbo
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L'anziano tolga il disturbo

Nessuno rispetta più i vecchi, colpevoli (secondo Greta) delle peggio cose. Eppure aiutano figli e nipoti, non solo con le pensioni

Né Greta né gretino. Ma nemmeno cretino. Anche se tutti ormai lo trattano così. Se dovessi scegliere il personaggio dell’anno, ebbene, non sceglierei la 16enne svedese ma l’Anziano italiano. Anziano con la a maiuscola, perché gli si deve rispetto. Almeno qui. Dalle altre parti, infatti, in questi ultimi 12 mesi lo hanno attaccato tutti: gli hanno detto che ha rovinato il mondo, che è colpevole dell’inquinamento del pianeta, che ai suoi nipoti ha dato troppo benessere, però che nello stesso tempo è stato anche troppo avaro, che sta rubando i soldi delle pensioni, che sta rubando il futuro, che non deve votare, che non sa pensare al domani e che è un maledetto egoista. Come dimostra il fatto che non ne vuol sapere di morire.

Avete ascoltato i telegiornali? C’è il «problema della popolazione che invecchia», dicono. Ma sicuro: il fatto che nonno non si decida a tirar le cuoia è un «problema». Non è un’opportunità. Il vecchietto dove lo metto, cantava già Domenico Modugno tanti anni fa. Figurarsi ora. In alcuni ospizi hanno pensato bene, negli ultimi tempi, di accelerare le pratiche: le telecamere mostrano quasi quotidianamente casi di maltrattamento, una su tre offre cibo scaduto o servizi insufficienti. Che cosa non si fa per risolvere il problema dell’invecchiamento della popolazione. Si accompagna l’Anziano direttamente al cimitero. Non si dice, non sta bene dirlo, ma in molti ospedali la domanda è ormai di routine: conviene ancora curarlo? Alla sua età? Con quel che costano oggi le terapie?

Anche la tanta invocata eutanasia, in fondo, può essere un sistema pratico per la risoluzione del solito problema, quello dell’invecchiamento della popolazione. Ci vuol niente, in fondo, a far sentire un anziano un peso. Un elemento di disturbo.  Fonte di tensioni in famiglia. Se venisse legalizzata l’eutanasia chissà quanti nonni si farebbero da parte per sempre. Un’iniezione e via: la sanità non dovrà spendere troppi soldi per le cure, la famiglia non dovrà affannarsi a pagare la retta della casa di riposo, e l’anziano potrà chiudere gli occhi con tanta sofferenza nel cuore ma la convinzione di aver dato l’ultimo aiuto ai suoi cari. «Almeno dimostro di essere ancora utile a qualcosa».

Ma vi pare possibile? Eppure è così. Chi ha lavorato una vita per costruire questa società ora si sente considerato dalla medesima società come un avanzo di panettone da buttare in pattumiera. L’Anziano oggi è colpevole di tutto. «Come avete osato distruggere il pianeta?», ha urlato all’Onu Greta, conquistandosi così i galloni di personaggio dell’anno del Time. «Come avete osato andare in pensione?»,  ripetono ogni giorno i centri studi economici, rilanciati dai giornaloni. Ma la prima dimentica che gli anziani questo pianeta non lo hanno distrutto: l’hanno ricostruito, pezzo a pezzo, mattone dopo mattone, passando attraverso devastazioni e tragedie e senza perdere mai la fiducia nel futuro. E i secondi dimenticano il piccolo particolare che, per chi ha lavorato 35 o 40 anni, la pensione non è un regalo. È un diritto conquistato con il sudore della fronte.

Eppure niente. Tutti a sciogliersi per i giovani del venerdì gretino. Tutti a emozionarsi per i giovani delle sardine. Invece se viene calpestato l’Anziano non importa niente a nessuno. Ma sì: l’Anziano si può calpestare, bastonare, prendere a calci nel sedere, si può lasciare in attesa per ore all’Asl, si può spremere con le tasse, con la bolletta che aumenta, si può umiliare con aumenti  ridicoli da 25 centesimi al mese o mettere in difficoltà con l’imposizione del bancomat anche per comprare due pomodori al mercato. Nessuno dice nulla. Chi se ne importa dell’Anziano. Si può addirittura considerarlo indegno di votare, come ha suggerito il leader di uno dei partiti al governo in Italia.

Chiaro, no? L’Anziano va bene quando deve pagare le tasse. Va bene quando deve sostenere la famiglia con i suoi risparmi. Va bene quando deve passare la paghetta al nipote ventenne, magari pure al figlio quarantenne, però non deve votare. Deve star zitto. E, se fosse possibile, deve pure morire lasciando quel che gli resta dei risparmi in eredità ai giovanissimi. I quali, così, possono andare in giro in un mondo che li ha allevati nella bambagia a dire che questo mondo fa schifo. Che ci vuoi fare? Sei proprio fuori moda, caro Anziano. E per questo ho deciso di sceglierti come mio personale personaggio dell’anno. Forse in tutta la vita non hai fatto le crociere che ha fatto quest’anno Greta e non sei andato in barca come quelli che la osannano. Però, in compenso, hai remato assai più di tutti loro. Grazie. 

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