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Corruzione e riciclaggio a Roma: 50 indagati

L'inchiesta coinvolge anche il parlamentare Antonio Marotta (Area Popolare), imprenditori e dirigenti pubblici: fondi neri per smistare mazzette e prebende

Sono 24 gli arresti (12 in carcere e 12 ai domiciliari) disposti dal gip di Roma Giuseppina Guglielmi su richiesta dei pm Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava, eseguiti dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, guidato dal generale Giuseppe Bottillo.

Una inchiesta che vede 50 indagati su un giro di mazzette e che coinvolge anche un parlamentare, Antonio Marotta (Area Popolare), l'ex sottosegretario all'Istruzione del governo Berlusconi, Giuseppe Pizza, segretario nazionale della nuova Dc, e una costellazione di imprenditori e funzionari pubblici.

I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelli associazione a delinquere, corruzione, riciclaggio, finanziamento illecito dei partiti, truffa, appropriazione indebito e traffico di influenze illecite. Il gruppo criminale puntava a creare fondi neri utilizzati per smistare mazzette e prebende.

"Siamo convinti che Marotta riuscirà a dimostrare la sua assoluta estraneità alla vicenda" ha dichiarato il
ministro dell'Interno e leader di Ap, Angelino Alfano.

L'indagine

L'indagine nasce nel 2013 da una segnalazione di operazione sospetta da parte l'Uif della Banca di Italia. Il flusso finanziario illecito e' di quasi 13 milioni di euro. Una movimentazione di danaro giustificati da centinaia di fatture false a scopo di evasione e utilizzata per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di societa', costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati. 

Figure chiave erano il tributarista Alberto Orsini e il faccendiere Raffaele Pizza, quest'ultimo fratello di Giuseppe, che aveva il suo ufficio in via in Lucina, a pochi metri dal Parlamento. Pizza, che è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli, secondo l'accusa è una figura attiva nel settore delle pubbliche relazioni che, forte di "entrature" politiche e grazie a "salde, antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche, ha di fatto rappresentato uno snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici.

Il luogo dello smistamento

Il tutto avveniva nel suo ufficio che veniva utilizzato come una sorta di quartier generale "per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo". Pizza, inoltre, "gravitante nell'area della Nuova Democrazia Cristiana aveva entrature politiche e legami stabiliti con persone con ruoli di vertice nell'ambito di enti e società pubbliche come Inps, Inail, Enel, Poste Italiane, Consip, Ministero della Giustizia, Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca".

Il ruolo di Marotta

Punto di riferimento sul fronte politico era, secondo i pm, Marotta per il quale la Procura aveva sollecitato l'arresto ma il gip non ha accolto la richiesta. Nella linea dell'organizzazione criminale anche il tributarista Alberto Orsini che poteva contare sull'apporto di due dipendenti infedeli dell'Agenzia delle Entrate di Roma per "ammorbidire" eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte.

Tra gli appalti al centro dell'attività di indagine della Procura di Roma anche l'affidamento del call center unico Inps-Inail: si contestano i rapporti tra appaltatori e subappaltatori.

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Redazione