Il cinese mascherato
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Il cinese mascherato

Sulle spiagge orientali spopola il face-kini, che protegge dall'abbronzatura

La foto di questa settimana propone un’immagine che potrebbe riportare alla memoria i lottatori mascherati del wrestling di qualche anno fa, ma che nulla ha a che fare con il mondo della lotta o dello sport in generale.

Quelli che vediamo ritratti, infatti, sono comuni bagnanti sulle spiagge di Tsing Tao, che indossano una maschera di tessuto elasticizzato (lo stesso dei costumi da bagno) nota come "face-kini". Un indumento divenuto recentemente un must nella metropoli cinese, poco nota ai turisti occidentali ma popolare fra i villeggianti della Repubblica popolare, che vi si recano per rilassarsi nell’affollatissima spiaggia, magari sorseggiando la birra locale: Tsing Tao è infatti stata per poco più di un decennio, dal 1898 al 1914, una concessione tedesca e fra i lasciti dell’epoca vi è una particolare maestria nel produrre birra – oggi la birra Tsing Tao, fondata proprio dai tedeschi, è fra le più vendute in Cina e in Asia e fattura miliardi di yuan.

Il face-kini è venduto in diverse fatture e colori, a un prezzo accessibile a tutti: il modello base, infatti, costa 15 yuan, meno di due euro. Il prodotto è in circolazione già da qualche anno ma solo quest'estate è diventato particolarmente trendy indossarlo. Resta da capire perché questa maschera di lattice, che ai nostri occhi appare quantomeno antiestetica, stia spopolando.

La risposta è semplice: non esiste protezione migliore dai raggi UVA e permette a chi lo indossa di evitare di abbronzarsi – del resto, di solito è abbinato a un costume da bagno che copre tutto il corpo, mani e piedi compresi. In Cina, infatti, conservare una pelle bianchissima, del colore del latte, è sinonimo di bellezza: molte ragazze e molti uomini si sottopongono a costosi e lunghi trattamenti sbiancanti, i prodotti cosmetici che rendono la pelle più chiara sono quelli più diffusi, ed è praticamente impossibile trovare creme solari con protezione bassa. Sempre che per "bassa" non si intenda la 30. Per conciliare la voglia di passare qualche giornata al mare con l’urgenza di preservare la pelle dalla paventata abbronzatura, quale miglior soluzione di quella di incappucciarsi impedendo a qualunque raggio di sole di raggiungere la cute?

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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