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Ansa
Calcio

L'Inter da scudetto (se smette di sbagliare)

Conte ha preparato una squadra da rimonta, ma prende gol stupidi. Calendario, Eriksen e condizione dalla sua parte: se Juve e Lazio frenano può tornare in corsa

Il nodo da sciogliere dei recuperi che hanno riportato in campo la Serie A era legato al ruolo dell'Inter, lasciata battuta dalla Juventus prima del lockdown e ritrovata bella ma eliminata in Coppa Italia contro il Napoli. Da scudetto o no? Domanda non capziosa dal momento che a porla è stato lo stesso Antonio Conte alla vigilia del match con la Sampdoria. La risposta del campo ha chiarito che questa Inter è stata costruita per provare la rimonta, spinta da una condizione notevole (viste le circostanze) e da un calendario agevole allo starter.

Cinque partite a San Siro nelle prime sette, avversarie non terribili mentre la concorrenza si toglierà punti (c'è la sfida Juventus-Lazio) oppure dovrà superare salite insidiose. La tentazione di provarci deve essere venuta a Conte leggendo l'agenda degli impegni di giugno e metà luglio e sul campo qualcosa si è visto. L'Inter può pensare di fare filotto e poi vedere l'effetto che fa, in attesa di un finale molto più complicato, perché si è presentata pronta alla ripresa, ha variazioni tattiche prima inesplorate, un giocatore come Eriksen a fare la differenza e una certa convinzione di poter riaprire i giochi.

Vantaggi non da poco nel calcio un po' strano e mai esplorato che assegnerà il titolo. Quali sono le condizioni che possono portare l'Inter nella contesa? Prima di tutto un rallentamento davanti e mentre la Juventus qualche problema l'ha mostrato, la Lazio lavora a fari spenti da almeno un paio di settimane e se scavalla la trasferta a Bergamo nel giorno dell'esordio poi può correre sulle ali dell'entusiasmo.

E poi allungare il proprio raggio d'azione da 60 a 90 minuti e smettere di regalare gol agli avversari. Quello di Napoli è costato la finale di Coppa Italia mentre contro la Sampdoria i nerazzurri si sono condannati a soffrire fino all'ultimo in una serata largamente dominata per quasi un'ora. Non è un dettaglio. In una maratona fatta di 13 partite in un mese e mezzo poter rifiatare qualche frazione di gara è fondamentale. L'Inter con la Samp ha speso troppo per fare i tre punti ed è un lusso che nessuno si potrà permettere. Fatica e infortuni giocheranno un ruolo fondamentale. Anche per questo le gare chiuse non si possono riaprire. Juventus e Lazio seguiranno sullo stesso sentiero ma con vantaggi importanti in classifica che regalano qualche margine in più d'errore.

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Giovanni Capuano