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Ansa
Calcio

Il campionato ha un nuovo padrone: l'Inter di Lukaku

Sorpasso al Milan in testa alla classifica, Juventus attardata, qualità, convinzione e il vantaggio di non avere l'Europa. Così Conte è diventati il favorito per lo scudetto

L'Inter batte un'ottima Lazio, approfitta delle cadute di Milan e Juventus, sale in testa alla classifica da solo e promette di diventare padrona di un campionato all'insegna fin qui dell'equilibrio. Ci sono 7 squadre in 10 punti dai nerazzurri all'Atalanta e (virtualmente) le prime tre racchiuse in 5 nel caso la Juve dovesse fare suo il recupero con il Napoli per la gara saltata a ottobre. Un gruppone entusiasmante per un campionato che viene da anni di dominio incontrastato, ma la sensazione è di essere entrati nella fase decisiva del torneo e che la corazzata di Antonio Conte abbia benzina, testa e calendario per prendersi tutto.

Non è una sentenza, sia chiaro. Però il modo con cui i nerazzurri si sono sbarazzati di un'ottima Lazio che veniva da 6 vittorie di fila, unito all'incrocio che propone a breve un derby scudetto con un Milan in flessione, producono l'effetto di uno strappo possibile. Come un ciclista che si alza sui pedali deciso ad allungare in una serie di tornanti, con alle spalle avversari che per diverse ragioni non sono in grado di esprimere il massimo della potenza. E' vero che ci sono stati un paio di passi falsi (Marassi e Udine ad esempio), ma da fine novembre la squadra di Conte ha cambiato passo: 38 punti presi in 15 giornate alla media di due e mezzo a partita, difesa che via via si è impermeabilizzata, Lukaku a tratti devastante e una convinzione accresciuta dalle sfide con la Juventus. Anche quelle culminate nell'eliminazione dalla Coppa Italia.

Conte sta riuscendo nell'impresa di creare il fortino dove rinchiudere i suoi, tenendo fuori i problemi societari. L'impossibilità di fare mercato a gennaio l'ha obbligato a reinserire Eriksen nel progetto e i risultati lo stanno premiando. Il gruppo è solido, l'assenza di impegni europei ne enfatizza la profondità e di certo non manca di qualità. Potersi concentrare solo sul campionato è un lusso che è stato pagato caramente - l'eliminazione da Champions ed Europa League è un fallimento che brucia ancora -, ma oggi regala un vantaggio evidente e impagabile. Da questa settimana, mentre Pirlo, Inzaghi, Gasperini, Pioli, Fonseca e Gattuso dovranno concentrarsi sulle coppe, Conte resterà nel laboratorio di Appiano Gentile a preparare il campionato cominciando dal derby, in calendario solo 66 ore dopo il fischio finale della sfida del Milan in casa della Stella Rossa Belgrado.

Accadrà in settimane in cui il calendario sembra scritto apposta per i nerazzurri: Genoa, Atalanta, Sassuolo e Cagliari a San Siro, Parma, Torino e Bologna fuori casa. Dopo il confronto con i rossoneri, con la chance di mandarli a 4 punti, c'è un mese e mezzo determinante. Chi può opporsi all'Inter? Il Milan, certo. E poi mai dare per morta la Juventus anche se fin qui è mancata nel requisito fondamentale per chi sogna qualsiasi tipo di rimonta, ovvero la continuità. I bianconeri non sono mai andati oltre la terza vittoria di fila, chiudendo ogni volta la serie con una caduta. Hanno ancora tempo per migliorare, ma con 51 punti a disposizione da qui in poi non sono ammessi passi falsi. Le altre inseguitrici stanno facendo un gran campionato, però hanno tutte qualcosa in meno rispetto alla nuova capolista. Lo strappo c'è. Domenica dopo il derby sarà più chiaro quanto potrà essere decisivo o destinato a essere ricucito.

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Giovanni Capuano