Boko Haram, il rapimento di massa di bambini in Camerun
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Boko Haram, il rapimento di massa di bambini in Camerun

Preoccupazione intanto delle agenzie Onu per i rimpatri forzati dei rifugiati dal Niger

Continua senza esitazioni la campagna di tremenda violenza di Boko Haram.

- Ottanta persone (60 secondo l'Afp), 50 delle quali sarebbero bambini fra i 10 e i 15 anni, sono stati rapiti in un villaggio nel nord del Camerun, domenica mattina dai guerriglieri estremisti sanguinari.

- Nelle stesse ore nel nord-est della Nigeria un nuovo attentato kamikaze - al momento non ancora rivendicato - colpiva la città di Potiskum con un bilancio di almeno quattro morti e 35 persone ferite.

Nord del Camerun
Il rapimento di massa in Camerun - stando a quanto ha riferito il sito itv news - si è verificato nel villaggio di Mabass nel nord del Paese. Secondo un portavoce del governo di Yaoundé nell'attacco sarebbe state uccise anche tre persone.

Il ministro dell'Informazione Issa Tchiroma Bakary ha precisato che gli assalitori dopo avere attaccato il villaggio hanno distrutto 80 abitazioni e sequestrato gli abitanti.

Offensiva contro gli islamisti
Intanto in mattinata è giunto in Camerun un contingente militare proveniente dal Ciad. L'azione concordata con l'esercito di Yaoundé mira a respingere l'offensiva dei guerriglieri islamisti che da anni terrorizzano queste regioni portando avanti una vera e propria azione di guerriglia contro le chiese, le autorità militari e di polizia e le popolazioni locali.

Le denunce di Amnesty
Due giorni fa Amnesty International aveva documentato la follia omicida dei fondamentalisti diffondendo le foto satellitari delle città di Baga e Doron Baga, dove la scorsa settimana erano stati massacrati almeno 2.000 civili.

I rifugiati
Si tratta di un "conflitto brutale" - ha denunciato l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) - che da mesi costringe migliaia di nigeriani a rifugiarsi nei Paesi limitrofi.

I rimpatri dal Niger alla Nigeria
E venerdì scorso la stessa agenzia Onu ha espresso forte preoccupazione per i rimpatri dal Niger alla Nigeria di centinaia di rifugiati. Rimpatri avvenuti il 14 gennaio nel contesto di un'operazione congiunta organizzata dal governatore dello Stato di Borno in Nigeria e dalle autorità in Niger.

Considerate le condizioni di insicurezza presenti nello Stato di Borno e i recenti attacchi dei ribelli, l'Unhcr ha espresso "preoccupazione per la natura di questi ritorni e ha chiesto alle autorità di fermare l'operazione fino a quando non vi saranno garanzie adeguate e un accordo giuridico condiviso tra Nigeria, Niger e l'agenzia Onu per i rifugiati".

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Redazione