Bimba morta in auto
ANSA/ BARBARA PERISSI - ALESSANDRO FORNI
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Bambini dimenticati in auto: tutti i casi

Distrazione o stress? Le tragedie di figli e genitori, vittime di "buchi neri" della memoria, dal 2011 a oggi

Sei bambini in sei anni. Dal 2011 ad oggi, ogni anno, un bambino ha perso la vita "legato" al seggiolino nell'auto dei genitori, "dimenticato" prima di andare a lavorare. Stress. Routine. Stanchezza. In tutti questi casi, differenziati solo dal sesso del bambino e dal luogo nel quale accade la tragedia, il cervello dei genitori sembra ?colpito? da un ?black out?: un ?buco nero? che gli fa dimenticare, per qualche istante, la propria creatura.

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La Toscana che piange

Eterno sarà il dolore di Ilaria Naldini, la mamma 38enne di Terranuova Bracciolini, Arezzo, che mercoledì 7 giugno ha dimenticato in auto Tatiana, la figlia di soli sedici mesi, morta dopo sei ore trascorse nell'abitacolo surriscaldato della Lancia Y posteggiata sotto il sole davanti al comune di Castelfranco di Sopra, dove la donna è impiegata. Il cuore della piccola, non ha retto al grande caldo e si è fermato. Così come si è interrotta l'esistenza della giovane mamma: ?la mia vita è finita? ha urlato la donna dopo essersi resa conto di non aver accompagnato la bambina all'asilo, come tutte le mattine.   

27 luglio 2016. La storia si ripete a Vada, in provincia di Livorno. Una bimba di 17 mesi figlia dimenticata in auto dalla mamma che era andata a lavorare nella pescheria di famiglia, muore all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze dopo ore di sofferenze e un intervento chirurgico per cercare di riattivare alcune funzioni vitali.

La mamma aveva posteggiato la vettura all'ombra di un grosso albero, ma nell'abitacolo la temperatura era comunque salita tantissimo. La donna disperata disse: ?ho avuto un vuoto di memoria". Come ogni mattina, la madre avrebbe dovuto accompagnare le sue due bambine, una all'asilo nido e l'altra la più grande di 4 anni, presso un campo estivo.

Ma quel giorno, su richiesta della figlia più grande, aveva invertito il giro accompagnando prima lei. Così dopo averla lasciata, era andata direttamente a lavorare, dimenticando la più piccola, addormentata, nel seggiolino. Solo all'ora di pranzo, intorno a mezzogiorno, si rende conto della dimenticanza: la bambina, colta da convulsioni, era già in condizioni gravissime. Dopo dodici ore di speranze e preghiere, muore.

Il dramma di Gioia

1 giugno 2015. È Vicenza ad essere una città a lutto. A 17 mesi muore Gioia. Anche lei dimenticata nell'auto dai suoi genitori per una tragica disattenzione. La piccola è rimasta nell'abitacolo seduta sul seggiolino per alcune ore, sotto il sole cocente, mentre la madre era scesa a parlare con alcuni vicini.

Disattenzione, distrazione oppure quel terribile ?black out' ma quel giorno, tutta la famiglia va anche in chiesa a seguire la messa, poi al centro commerciale fino alle 13.15. Intanto Gioia prima perde i sensi e poi il suo cuoricino smette di battere. La coppia di origine ivoriana ma con cittadinanza italiana ultraventennale viene accusata di omicidio colposo.

Piacenza piange il piccolo Luca 

4giugno 2013.Luca Albanese aveva 2 anni, quando è stato dimenticato in auto dal padre sotto il sole di Piacenza per 8 ore. La temperatura all'interno dell'automobile ha raggiunto i 60 gradi. Il bambino è arrivato ad una temperatura corporea di 40 gradi e quando sono arrivati i volontari del 118 era già morto. I genitori sotto choc furono ricoverati in ospedale.

Il padre, un professionista piacentino, era convinto di aver lasciato il bimbo all'asilo ed invece lo aveva dimenticato in auto, nel posteggio dell'ufficio.

Jacopo non ha mai visto l'asilo

27 maggio 2011. Stesso dramma si consuma a Perugia. A morire per asfissia è Jacopo, un bambino di 11 mesi, lasciato per 3 ore da solo in auto a Passignano sul Trasimeno, vicino Perugia. Il padre doveva accompagnarlo al nido, ma si sarebbe dimenticato. Fu iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio colposo.

Il padre ha dimenticato Elena

18 maggio 2011. La città di Teramo è sconvolta dall'atroce morte di Elena, di 22 mesi. Il padre si dimentica di lei, all'interno dell'auto, dove rimane per 5 ore sotto il sole. Si era recato a lavorare, come tutte le mattine, ma quel giorno si era dimenticato di accompagnare Elena alla scuola materna.  

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Nadia Francalacci