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Amanda e Raffaele, troppi errori: superficialità o malafede?

Amanda e Raffaele, troppi errori: superficialità o malafede?

Dalla prima notte in questura, con Sollecito lasciato senza scarpe, allo sperma sul cuscino non analizzato. Tutte le lacune di una indagine senza precedenti

Sono tanti, troppi gli errori commessi nell’indagine a carico di Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher. Al punto che oggi, dopo che la Cassazione ha cancellato con un colpo di spugna quasi otto anni di processi, ci si chiede se dietro quello che a tratti è apparso un accanimento contro due ragazzi che hanno passato quattro anni in carcere da innocenti, ci sia soltanto superficialità oppure malafede.

Il coltello nella scatola della questura

Sembra assurdo, ma è così. Come sembra surreale che il coltello sequestrato a casa di Raffaele Sollecito, e indicato come arma del delitto, sia stato infilato in una busta gialla lasciata su una scrivania della questura e poi chiusa dentro una scatola di cartone insieme con una vecchia agenda. L’arma del delitto dove dicevano di aver trovato il dna di Meredith, nella parte superiore non sulla lama, che in ogni caso non era una traccia di sangue. Salvo poi scoprire al processo d’appello che sul coltello c’era traccia soltanto di amido di patate.

Sì, qualcuno la farà franca

Se qualcuno qui l’ha fatta franca, questi non sono certo Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Ma quelli che hanno scritto una delle pagine più nere dell’indagine penale in Italia.

 

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