
Anna Politkovskaya al lavoro alla redazione di “Novaya Gazeta”.

La Polizia di Mosca sul luogo dell’omicidio della giornalista il 7 ottobre 2006

IL corpo senza vita della Politkovskaya fu ritrovato nell’atrio dell’ascensore della sua abitazione di Mosca

I funerali della giornalista si tennero a Mosca il 10 ottobre 2006.

La folla raccolta per l’ultimo saluto a Anna Politkovskaya uccisa a Mosca tre giorni prima

L’edizione di una testata speciale gratuita uscita a mosca alla fine di ottobre 2006 interamente dedicata all’omicidio della collega giornalista.

Rustam Makhmudov, 2° da sx), Lom-Ali Gaitukayev (primo a sx), e il poliziotto moscovita Sergei Khadzhikurbanov (dx), condannati nel 2014 come esecutori dell’omicidio Politkovskaya

Ilya Politkovsky, figlio di Anna Politkovskaya, presenta in Germania il diario”Russian Diary” scritto da sua madre e pubblicato postumo.

Un furgone con un poster di Anna Politkovskaya sulle strade del centro di Mosca nel giorno del decennale della scomparsa della giornalista russa.

Manifestazione a Parigi in memoria della Politkoìvskaya due giorni dopo l’omicidio il 9 settembre 2006

Manifestazione per i diritti umani in onore di Anna Politkovskaya a Mosca l’8 ottobre 2006, a 24 ore dall’omicidio.

Il monumento dedicato alla Politkovsaya a Mosca nel 2013.

L’EX AGENTE DI POLIZIA Dmitri Pavlyuchenko, l’ex agente della polizia di Mosca coinvolto nell’omicidio di Anna Politkovskaya.
La sua vita era in pericolo sin dai tempi della guerra in Cecenia e dell’orrore della scuola di Beslan.
La reporter di Novaya Gazeta Anna Politkovskaya era stata minacciata di morte, di stupro, aveva subito un tentativo di avvelenamento ed aveva subito lo choc di una falsa esecuzione da parte dei militari che la avevano arrestata in Cecenia.
I presagi e le intimidazioni diverranno tragica verità il 7 ottobre 2006, giorno del compleanno di Vladimir Putin, che la giornalista aveva costantemente criticato nell’escalation della guerra contro l’ex repubblica sovietica. Il suo corpo fu rinvenuto nell’ascensore del palazzo dove la giornalista
Nel 2014 un tribunale di Mosca ha condannato l’esecutore materiale Rustan Makhmudov, i suoi due fratelli complici nell’omicidio della giornalista insieme a due membri della polizia di Mosca. Il movente dell’assassinio è tuttora sconosciuto.