
Maturità 2016: cinque consigli per l'ultimo ripasso
Manca una settimana all'inizio delle prove ed è tempo degli ultimi ritocchi per la preparazione
1. Organizzazione
E' fondamentale per affrontare un momento stressante della propria vita essere organizzati. Anche nello studio distribuire bene energia e tempo è essenziale specie quando la tensione aumenta mentre diminuiscono le ore che separano dalla temutissima prova di maturità.
2. Il mattino ha l'oro in bocca
Tra prove scritte e orali, tesine e lacune varie bisogna essere logici e metodici nell'impostare la giornata. Appena svegli si è più freschi ed è tempo, quindi, di affrontare le lacune e di cercare di colmare i buchi rimasti dal programma.
Sì anche alle versioni di prova o alle simulazioni dei test scientifici per sfruttare la lucidità delle prime ore del giorno appieno. Dopo pranzo bene un breve riposino e poi via con il ripasso per gli orali.
3. Largo agli appunti
A una settimana dall'inizio delle prove è inutile perdersi tra centinaia di pagine di libri. E' fondamentale, invece, prendere in mano appunti e schemini colorati (che nel frattempo devono essere stati fatti) per mettere a fuoco i punti salienti delle lezioni e ripetere ad alta voce in maniera fluida e discorsiva come se si avessero davanti i professori e senza che la ripetizione sia "A pappardella". I prof si accorgono della differenza tra recita mnemonica e intelligenza nello sviluppo di un discorso.
4. Gli errori da evitare
Anche se manca poco all'ora X ci sono degli errori e delle overdose da ripasso da evitare. No a litri di caffè; no alle notti insonni ripetendo in maniera maniacale il programma fino allo sfinimento.
Le maratone fanno male alla salute e rischiano di essere controproducenti così come la paura che blocca il cervello e intorpidisce i sensi.
Bisogna prenderla con filosofia e a un certo punto avere il coraggio di chiudere tutto e dire: vada come vada.
5. Trattarsi bene
E' vietato arrivare alla maturità stremati e con le occhiaia. Davanti alla prova più importante della propria prima giovinezza bisogna giungere in forma e scattanti.
Nei giorni precedenti, quindi, sì alle passeggiate e alle pause tra un ripasso e l'altro. Bene lo studio in compagnia (basta che non sia dispersivo) e largo alle piccole coccole quotidiane: un buon bagno, un massaggio o una tazza di the rappresentano una pausa fondamentale e produttiva che, al fine del rendimento, può essere più efficace di una notte insonne.
A volte è meglio studiare meno ore ma con più lucidità e metodo piuttosto che perdere l'intero giorno con la faccia sui libri ma la testa altrove