Il Tribunale di Catania ha respinto la convalida del trattenimento di sei migranti a Pozzallo, che era stato disposto dal Questore di Ragusa. Questa decisione è stata presa dal giudice Rosario Cupri, collega del giudice Iolanda Apostolico, il quale aveva precedentemente respinto una richiesta simile per quattro tunisini nel centro di accoglienza, sfidando il decreto del governo. I sei provvedimenti del giudice Cupri sono simili tra loro a causa delle circostanze simili dei casi. Uno dei casi riguarda un tunisino di 37 anni sbarcato a Lampedusa il 3 ottobre e successivamente trasferito a Pozzallo.
Il giudice sottolinea che il trattenimento di un richiedente protezione internazionale costituisce una misura coercitiva che priva la persona della sua libertà di movimento e la isola dal resto della popolazione. Questa misura può essere legittimamente applicata solo in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge, come stabilito dalla Corte di Giustizia dell’UE. Il Tribunale evidenzia che la richiesta di protezione internazionale non deve seguire una formula specifica e che nel caso del tunisino di 37 anni, la sua domanda avrebbe dovuto essere esaminata al momento dell’ingresso a Lampedusa, anziché a Ragusa, poiché non poteva essere considerata una procedura di frontiera. Il giudice afferma inoltre che la garanzia finanziaria prevista dalla normativa non è un’alternativa al trattenimento, ma un requisito amministrativo imposto ai richiedenti protezione internazionale.
