"Linus": mezzo secolo di cultura a fumetti
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"Linus": mezzo secolo di cultura a fumetti

Nell'aprile 1965 usciva il primo numero. Da Linus passeranno le migliori strisce americane e i grandi autori italiani, da Pratt a Crepax

Linus è nato nella primavera del 1965 in un ufficio delle edizioni Ricordi, dove lavorava Giovanni Gandini

Marito di Annamaria Gregorietti, titolare della Milano Libri Edizioni, Gandini aveva già importato i Peanuts in Italia due anni prima. Raffinato intellettuale e traduttore, aveva già vicino due grandissimi nomi della cultura italiana, Umberto Eco e Elio Vittorini. A loro si unisce un altro grandissimo conoscitore della letteratura americana, Oreste Del Buono. Questo è l'illustre board intellettuale attorno al quale nasce il nuovo mensile, di fumetti "e altro", come recita il sottotitolo in copertina. La rivista è inizialmente per pochi (e facoltosi) intenditori. Costa 10 volte più di un fumetto ordinario, la carta è ottima, la grafica molto curata. I primi numeri sono dedicati principalmente alle strisce americane, sopra tutti i Peanuts di Charles m. Schultz. Da oltreoceano arrivano anche i fumetti storici, come le storie di Popeye di Segar pubblicate in America alla metà degli anni '30. Su Linus pubblicano anche i grandi nomi dell'illustrazione internazionale, artisti di grande richiamo come Roland Topor e Jean-Michel Folon. Tra i collaboratori di luga data c'è un amico personale di Gandini. E' Georges Wolinski, uno dei padri di Charlie Hebdo (l'alter ego francese di Linus) scomparso nell'attacco terroristico del 7 gennaio 2015.

Il mensile di Gandini ospita uno dei primi "fumetti adulti" di grande successo: Valentina, del milanese Guido Crepax. La rivista nei primi anni di vita mostra tutto il suo eclettismo: accanto alle strisce vi sono articoli di critica culturale firmati da grandi autori come Valerio Spinazzola. Accanto alla traduzione delle comic strip americane, alle quali si aggiungono "Doonesbury" di Gary B. Trudeau e Beetle Bailey di Mort Walker si fanno sempre più strada gli italiani. I maestri del calibro di Hugo Pratt e Dino Battaglia, con l'illustrazione in stile gotico dei grandi classici come Lovecraft e Poe, fanno parte dei collaboratori fissi della rivista. Senza dimenticare un altro grande intellettuale milanese, che si unisce quasi subito alla kermesse di Linus: Enzo Lunari. Poi sarà la volta di un grande nome della satira italiana. Su Linus pubblica storie a puntate Francesco Tullio Altan. Memorabile rimane la saga a puntate sull'impresa di Cristoforo Colombo. 

Dal 1972 Gandini passerà la mano a Oreste Del Buono, meglio noto come OdB. Giornalista, traduttore dei grandi classici della letteratura francese, autore e critico letterario, nato a Poggio nell'Isola d'Elba nel 1923. Nel frattempo la rivista, come tutta la Milano Libri, era stata assorbita da Rizzoli. Sotto di lui Linus visse gli ultimi anni d'oro, lasciò alle spalle il 1968 con discrezione, mantenendo un equilibrio intellettuale che non fece uscire il mensile dai binari della qualità anche durante il difficile decennio successivo. Oreste del Buono resterà fino al 1981, quando lascerà la direzione all'allieva Fulvia Serra per poi riprenderne la direzione per un breve periodo negli anni '90. Poi la crisi dell'editoria investe anche Linus. Nel 2013 l'editore Baldini & Castoldi annuncia una sospensione temporanea delle pubblicazioni per poi riprenderle due mesi dopo. Innumerevoli gli autori usciti dalla "scuola" Linus, da Gino & Michele a Michele Serra, da Vincino a Chiappori a Sergio Staino. Oggi è diretto da Stefania Rumor, già caporedattore del mensile oggi edito ancora da Baldini & Castoldi.

Per festeggiare il mezzo secolo è prevista, per il mese di maggio 2015, l'uscita di un volume che raccoglie 50 anni di copertine di Linus, edito da Baldini & Castoldi

Allo spazio espositivo Wow Museo del Fumetto sabato 11 aprile 2015 sarà inaugurata una mostra sul 50esimo compleanno di Linus.

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La copertina del primo numero di Linus dell'aprile 1965.

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Edoardo Frittoli