
Varlin – Leni, 1973

Varlin – Sala d’attesa alla stazione di Montreux, 1966-1968 Varlin – Sala d’attesa alla stazione di Montreux, 1966-1968

Varlin – Signorina Vacheron, Moda 1958

Varlin – D’aprés Goya, 1970

Varlin – Ritratto di Hans Theler, 1963 Varlin – Ritratto di Hans Theler, 1963

Varlin – Nadia sul cavallo a dondolo, 1970

Varlin – Piazza Zott in Bondo, 1964

Varlin – Urinatoio Parigi, 1957

Varlin – Montepulciano, 1965-1966

Varlin – Giovanni Testori, 1971-1972
Dopo il successo dell’antologica dedicata ad Antonio Ligabue a Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), la sede espositiva ospiterà, dal 24 marzo al 10 luglio 2016, una mostra dedicata a Varlin, pseudonimo di Willy Leopold Guggenheim (Zurigo, 1900 – Bondo, 1977), uno fra i protagonisti più autentici della pittura del Novecento.
l Salone dei Giganti dell ’imponente edificio cinquecentesco di Gualtieri, situato in una delle piazze più suggestive d ’Italia, accoglierà 39 opere di Varlin – 33 dipinti e 6 disegni e tecniche miste su carta, provenienti da collezioni private svizzere e italiane.
Pochi autori sono stati in grado di unire, nelle loro opere, l’arte e la vita.
È l’umanità dei perdenti, dei miserabili, dei semplici, dei vagabondi, quella che Varlin ritrae, sempre con ironia e con profonda pietà, attraverso un uso particolare del colore, steso su supporti (tele o tavole di legno) di cui talvolta lascia libere zone della superficie che diventano esse stesse fatto pittorico, e grazie a una gestualità rapida e nervosa, tutte caratteristiche che lo accomunano a un’ ascendenza espressionista, in particolare nella pratica ritrattistica, che a Gualtieri si potrà cogliere in capolavori come “Heini Gantembein” (1953), “Livia” (1955), il “Ritratto di Hans Theler” (1963), il “Ritratto del prof. Corbetta” (1973), “Leni” (1973) e nel “Ritratto di Giovanni Testori” (1971-72)
E fu proprio Giovanni Testori a comprendere la grandezza di questo grande artista: “Nessuno, nel nostro secolo – ricordava Testori – è riuscito come Varlin a esprimere il cuore, il sangue, le ossa, le palpebre, le artriti e i calli della vita (anche sociale, sia ben chiaro); nessuno come lui, è stato dalla parti di chi non ha potere alcuno, dalla parte del barbone assoluto, legatissimo e insieme liberissimo clochard”.
Curata da Sandro Parmiggiani, la rassegna si avvale della collaborazione della Fondazione Matasci per l’arte di Tenero (Svizzera) e della Compagnia del Disegno di Milano, che da anni promuovono l’opera dell’artista
VARLIN. Dipingere la vita
24 marzo – 10 luglio 2016
Gualtieri – RE – Palazzo Bentivoglio (piazza Bentivoglio, 36)