
1942. Deportati all’arrivo al campo di concentramento di Auschwitz. Sulla banchina ferroviaria i prigionieri erano spogliati degli oggetti personali

Un calendario sulla pagina di gennaio.


L’arrivo degli oggetti al museo di Auschwitz-Birkenau il 3 giugno 2016

Frammenti di un oggetto in ceramica con decorazione (probabilmente un portacandela)

I piani originari della costruzione del Lager di Auschwitz-Birkenau

Assortimento di perline colorate

Una pinza erosa da 70 anni di ruggine

Serie di chiavi

La boccetta di profumo ancora ben conservata

Gli oggetti del lager sono ritornati alla luce nel 2016 dopo oltre 50 anni di accantonamento

Pasta dentifricia in un tubetto di alluminio

Un timbro in caratteri ebraici, ottimamente conservato

Resti di un cannocchiale

Orologio maschile a cipolla

L’ Obersturmbannfuhrer SS Rudolf Hoess, uno dei maggiori responsabili dello sterminio durante il processo a Varsavia. Sarà giustiziato il 16 aprile 1947.
Erano in un magazzino del Accademia delle Scienze di Cracovia, stipati in una pila di casse coperte da anni di polvere. Sono piccoli oggetti come orologi, tazze, pettini,calendari, timbri, sui quali il tempo si è fermato il giorno in cui i loro proprietari furono fatti scendere dai carri merci dalla violenza inumana delle SS.
Laggiù, sulla banchina della morte, si erano separati per sempre dai loro proprietari condannati alla camera a gas.
Nel 1967 riemersero brevemente alla luce dopo gli scavi condotti al crematorio III, fatto saltare dai nazisti prima della liberazione del campo nel 1945.
Il regista polacco Andrzej Brzozowski realizzò un breve documentario sugli scavi intitolato “Archaeology“. Poi gli oggetti scomparvero dalla scena, dimenticati dal disinteresse che il governo polacco mostrò sull’argomento durante gli anni della Cortina Di Ferro.
Per iniziativa del museo di Auschwitz-Birkenau le ricerche sono riprese ed in alcuni mesi di lavoro finalmente il luogo dove gli oggetti erano stati abbandonati per la seconds volta è stato svelato. Pochi giorni fa il carico di testimonianze dell’Olocausto è giunto al museo, dove si prevede un lavoro di restauro e di conservazione, nel luogo esatto dove furono strappati dalle mani dei loro proprietari oltre 70 anni fa.
