Rugby 6 Nazioni: per l'Italia sconfitta a due facce contro la Francia
Rivoluzionati dal ct Brunel, gli azzurri sfiorano lo storico successo allo Stade de France. Tanto rammarico, ma non solo...
Giusta la disperazione di capitan Sergio Parisse al termine del primo match dell'Italia nel Sei Nazioni 2016: non per aver fallito il drop che avrebbe potuto ribaltare il risultato a tempo ormai scaduto (e al di là delle sterili polemiche che l'hanno seguito sul fatto che non sia stato affidato ai piedi di un "calciatore" di ruolo), ma perché difficilmente gli azzurri si troveranno davanti allo Stade de France una Francia così lontana dal "rugby champagne" di cui amano gloriarsi oltralpe e al quale mira la nuova gestione del guru della panchina Guy Novès.
Bicchiere mezzo pieno (e anche di più)
Tuttavia, pur nella delusione di non avercela fatta dopo essere stati in vantaggio anche di 8 punti (18-10 con meta di Canna a 20 minuti dalla fine), la sconfitta per 23-21 rappresenta però anche la parziale vittoria (parziale perché bisognosa di conferme nei prossimi match) del ct azzurro Jacques Brunel. Le sue tante scommesse (quattro esordienti e rivoluzioni ovunque, tranne in terza linea) hanno infatti ben riscosso in ogni parte del campo, con l'Italia - pur considerando gli evidenti deficit dei "galletti" - che ha offerto una prestazione decisamente sopra alle attese di molti, se non tutti i suoi tifosi, e ben al di là dei pronostici d'oltralpe, dove autorevoli commentatori (a partire dall'ex-ct francese della nostra Nazionale Pierre Berbizier) si divertivano a pronosticare uno scarto da mandare in tilt il pallottoliere...
Quel che conta è ripetersi
L'azzardo comunque rimane: nel senso che per dare davvero ragione al loro ct, gli azzurri dovranno saper replicare già sabato all'Olimpico contro l'Inghilterra (ore 15, diretta Dmax) la convincente prova dello Stade de France. Osservazione ovvia? Solo in parte, perché già in passato la nostra Nazionale ha alternato nel Sei Nazioni match da incorniciare a colossali "imbarcate". A esserne consapevole è del resto proprio il ct, al suo ultimo torneo prima di lasciare la panchina azzurra: "La squadra ha avuto un bell'atteggiamento, i giocatori non hanno avuto paura. Mi è piaciuta la voglia di andare avanti", è stata infatti l'analisi di Brunel a fine match, "anche se a volte abbiamo sbagliato in difesa e avuto poco possesso. Ora dobbiamo ripeterci".
Il "bis" invece da evitare...
... è quello di capitan Sergio Parisse: anche qui non per il drop sbagliato, ma per la bestemmia che ha chiuso il discorso alla squadra negli spogliatoi prima di scendere in campo contro la Francia. Imprecazione finita in eurovisione per l'ingresso delle telecamere negli spogliatoi proprio in quel momento e per la quale il capitano dell'Italia si è immediatamente scusato a fine match. Polemica da chiudere subito con l'inevitabile commento che, primo a usare la prova-video in campo, il rugby deve ora abituarsi ad avere le telecamere anche nel luogo più sacro (appunto) di ogni squadra...
Le altre sfide del primo turno
Negli altri match della prima giornata, vittoria (e Calcutta Cup) per l'Inghilterra che supera a Edimburgo per 15-9 una Scozia ancora una volta incapace di andare in meta in casa contro gli avversari dalla rosa rossa cucita sul petto: un record al contrario che dura ben dal 2004...
Pareggio invece a Dublino tra Irlanda e Galles, parsi i due team più in palla di questo inizio torneo: un 16-16 avaro nelle mete (una a testa), ma non nello spettacolo e nell'intensità - tutta britannica - con cui si sono affrontati i verdi detentori del torneo e gli altrettanto ambiziosi gallesi.