Fed cup, ecco la Panova (bella) supplente della Sharapova
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Fed cup, ecco la Panova (bella) supplente della Sharapova

A Cagliari la prima giornata della finale Italia-Russia. Barazzuti schiera Vinci e Errani

L’ «ova» finale ce l’ha pure lei, e non le mancano neanche altezza e bellezza. Ma la russa che domani a Cagliari aprirà il primo incontro della finale di Fed Cup contro la nostra Roberta Vinci non si chiama Sharapova (infortunata o addirittura in attesa di un figlio dal suo Dimitrov come vuole un insistente gossip) ma Alexandra Panova, 1,79 di altezza per 63 chili e una vaga somiglianza con l’attrice francese Emanuelle Seigner .

Il pubblico maschile che dalle avversarie di questa finale di Fed cup) si aspettava anche soddisfazioni estetiche non resterà, insomma deluso. Sul confronto tennistico con la Maria regina delle «ova» invece la povera succedanea Panova scompare: è solo la numero 138 del ranking mondiale, ed è un’ esordiente in Fed cup come del resto l’altra singolarista Irina Khromacheva che nel secondo incontro giocherà contro la nostra Sara Errani. Due tenniste che nessuno si sarebbe aspettato di vedere a Cagliari, tant’è che le loro schede non compaiono neanche nel team  del programma ufficiale della manifestazione, evidentemente stampato prima della pioggia di defezioni russe.

Se Corrado Barazzutti, schierando per i singolari Errani e Vinci (le due con la classifica più alta e con la miglior forma in questo periodo)  ha giocato le carte che tutti si aspettavano, il capitano russo è stato più spiazzante: per classifica (e soprattutto per talento ed esperienza) sarebbe dovuta scendere in campo Alisa Kleybanova. Sembra però che, escludendo di essere precettata per la finale causa epidemia di defezioni russe («ho saputo della convocazione una settimana fa, non ho neanche avuto il tempo di prepararmi mentalmente»), non si sia allenata a dovere.

Dopo aver raggiunto i quarti a Mosca pensava infatti di tornare in Florida per preparare la stagione 2014. Del resto per lei la Fed cup è un dettaglio, la vittoria più importante ce l’ha già in tasca: è rientrata cautamente nel circuito dopo aver combattuto per un anno e mezzo contro il linfoma di Hodgkin che l’ha colpita nel 2011, quando, numero 20 del ranking mondiale era una delle nuove speranze del tennis russo. La Kleibanova  si accorse che qualcosa non andava dopo aver perso agli Internazionali d’Italia, dopo la diagnosi, ha cominciato a curarsi a Roma, e quindi ha proseguito la chemioterapia e la radioterapia a Perugia dove giocava il suo fidanzato pallavolista Giacomo Rigoni.

Prima di cominciare le cure, aveva promesso che non solo avrebbe vinto contro il linfoma ma che sarebbe tornata in campo presto e così ha fatto (a marzo del 2012, con una wild card al torneo di Miami). Solo una tennista abituata a soffrire in campo ci sarebbe riuscita con questi tempi record. Adesso sta tentando di risalire in classifica (è 186) ma soprattutto, come ha spiegato «a vivere al cento per cento ogni giorno della mia vita».

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Antonella Piperno