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Doggodaiily, la scoperta del profondo legame tra i cani e i loro padroni

Doggodaiily, la scoperta del profondo legame tra i cani e i loro padroni

Prende il via oggi, “Chiacchierata tra i social”, rubrica settimanale che racconta le “belle persone” e brillanti content creator che popolano (e spopolano su) il mondo dei social


Creano isolamento e distacco dalla vita vera ”, “non favoriscono la socializzazione”, “offronocontenuti spazzatura”. Ci sono molti pregiudizi sui Social Network, a volte timori fondati, altrevolte solo scarsa fiducia in un nuovo sistema di sviluppo che si dovrebbe imparare a considerareinvece un alleato. Seppur non manchino contenuti di basso (e bassissimo) livello,  feed monotoni o addirittura pericolosi, se ne possono trovare altrettanti intelligenti e appassionanti. Nel pluripopolato mondo dei Social, esistono belle pagine, e “belle” persone, che grazie al loro talento, alle loro passioni e a un sapiente modo di combinarli, hanno saputo creare profili e contenuti dal sapore ingegnoso.

E a proposito di belle persone, Il primo “partecipante” della rubrica “Chiacchierata tra i social”non poteva che essere Navid Tarazi, che oltre due milioni di followers riconoscono ormai in tutta Italia dalla semplice domanda: Scusi, posso fare una foto al suo cane?”

Chiacchierare con Navid, venire a contatto con la sua delicata educazione e la sua  gentilezza non solo è un privilegio, ma fa aumentare la stima verso questo ragazzo iraniano, venuto in Italia per studiare nel 2022. Per tutti i cinofili d’Italia lui è @Doggodaiily, più di un milione e mezzo di followers su Instagram e quasi un milione tra TikTok e Facebook. Con la sua macchina fotografica (e provvisto di pallina e biscotti),immortala i cani di tutta Italia, raccontando le loro storie. Riservato, il suo volto non lo si vede mai nel profilo, non è interessato ad apparire, ma a dare risalto agli amici pelosi, ai loro padroni e ai loro racconti. E se Navid è una bella persona, lo è ancora di più la sua storia e la nascita di questo profilo.

Navid, raccontaci un po’ di te… 

“Io sono iraniano e inizialmente non avevo intenzione di trasferirmi all’estero, ma ho cambiato idea durante il Covid. In Iran, si è gestito malissimo il periodo della pandemia, e temevo il ripetersi di una situazione simile. Così nel 2022 ho deciso di partire. Facendo varie ricerche, sono riuscito a vincere una borsa di studio al Politecnico di Torino. Studio Ingegneria ambientale, mi mancano due esami e la tesi.Pima di arrivare qui, non conoscevo per nulla l’Italia, non avevo assolutamente idea di come starebbe stato vivere qui.  Ho incontrato persone e una città (Torino) meravigliose.

Ormai non c’è persona in Piemonte, diciamo pure in tutte le regioni della penisola, a spasso con il cane che non sogni di incontrarlo e far mettere in posa il proprio amico. 

Com’è nato il progetto @Doggodaiily?

“Sono stato per cinque anni fotografo e videomaker in Iran, volevo fare qualcosa di simile anche qui in Italia mentre studiavo. All’inizio c’era il problema della lingua, perché in Iran si parla persiano(Fortunatamente parlare inglese come madrelingua mi ha aiutato tanto a imparare l’italiano). Non avevo proprio idea di cosa potessi concretizzare. A Torino, vedevo tantissimi cani a passeggio con i padroni, e questo era totalmente nuovo per me, perché in Iran, per una questione religiosa, è severamentevietato portare in giro i cani, pena il loro sequestro e la conseguente uccisione. Questi animali rimangono in giardino o in casa; ci sono cani che non sono mai usciti da un appartamento in tutta la loro vita. Questo nuovo modo di approcciarsi con loro, per me non era solamente nuovo, ma lo trovavo bellissimo.  Per un iraniano che arriva qui, vedere così tanti cani considerati parte integrante della famiglia, è davvero una scoperta. Ero curioso e volevo saperne di più di loro e delle loro storie!

Sapevo fotografare e avevo un’ottima esperienza nel realizzare video. Ed ecco nato Doggodaiily, che ha compiuto due anni lo scorso 26 marzo.

Ti ricordi il primo cane che hai fotografato?

Sì! Il primissimo cane era un bassotto, e loro, a dispetto della propria taglia, sono difficili da immortalare perché non stanno mai fermi!

Hai una naturale predisposizione, un’innata empatia con tutti i cani che fotografi. Tu sorridi, dicendo un semplice “seduto” con la pallina come sola compliceloro si mettono in posa come fossero modelli professionisti! 

All’inizio non era esattamente così: avendo visto solo cinque o sei cani in tutta la mia vita, non sapevo come comportarmi con loro. Li vedevo come animali belli, mi piacevano, ma non sapevo che potesse esistere questo legame, questo amore puro tra uomini e cani. E pian piano ho imparato a costruire un legame con loro.

Hai intervistato tantissime persone, fotografato più di duemila cani. C’è qualche storia che ti è rimasta impressa in modo particolare?

Ogni storia ti regala un’emozione, ce ne sono di estremamente commoventima forse, il racconto che mi ha toccato di più è quello di Totò, un cane dal passato difficile, che dopo aver trovato un nuovo padrone e averlo perso per colpa del Covid, l’ha aspettato per un anno, ogni giorno, al solito spiazzo dove parcheggiava, pensando di essere stato abbandonato. Fortunatamente è riuscito a trovare una famiglia amorevole, che ha saputo regalargli una terza vita.

Totò, Nina, Otto, Maya, Sally, Rio: ognuno è straordinario a proprio modo. C’è qualche nuovo progetto legato alle loro storie?

In cantiere c’è il mio primo libro che uscirà  a settembre, in cui ho messo tantissimo lavoro: sarà un concentrato delle più belle storie e delle più belle foto di Doggodaiily. Non è stato semplice scegliere i contenuti da inserire nel libro, con oltre duemila cani incontrati. Al libro seguirà un tour promozionale in giro per l’Italia. 

Mi piacerebbe realizzare anche un libro dedicato ai cani della Sicilia. Torno da un viaggio a Messina, e anche se giù c’è molto randagismo e in generale meno empatia con gli animali, vorrei mostrare le storie delle  persone straordinarie che ho incontrato. Uomini, donne, ragazzi che hanno adottato e salvato tanti cani, condividendo con me le loro emozioni”.

Come ultima domanda, una curiosità: Navid, tu hai cani?

“Al momento no, anche se ammetto di essermi follemente innamorato di un cucciolo visto in un canile mentre facevo un servizio (quando posso, aiuto i canili ad avere maggior visibilità). Volevo portarlo a Torino, ma tra lo studio, il libro che sta per uscire e la conseguente promozione, non avrei molto tempo. E quando prenderò un cane,voglio dedicargli tantissimo tempo, costruirmi con lui quel meraviglioso legame che ho scoperto esistere qui in Italia”.

Ma come tutti gli amanti degli animali sanno, sono i nostri amici pelosi a scegliere noi, nel momento che loro sanno essere quello giusto; e non abbiamo il minimo dubbio che, quando arriverà quel momento anche per Navid, quelle fatte al suo cucciolo, saranno, per lui, le foto più belle mai scattate. 

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