La birra ci fa felice da millenni, di fatti possiamo trovare le prime testimonianze su una tavoletta sumera di 6.000 anni, che ritrae un gruppo di persone intente a bere una bevanda con cannucce di paglia da un recipiente comune.
Ma questo non è l’unico reperto a sostegno della sua anzianità, perché grazie ad alcuni test chimici condotti su brocche antiche in ceramica sappiamo che la prima birra prodotta risale a circa 7.000 anni fa in un territorio particolarmente fertile e che oggi corrisponde all’Iran.
Come nasce la prima birra e la sua evoluzione
Quasi tutti i cereali che contengono zuccheri possono andare incontro a una fermentazione spontanea dovuta a lieviti selvaggi presenti nell’aria, perciò è molto probabile che la prima birra sia nata per puro caso e che solo dopo siano state riprodotte indipendentemente in tutto il mondo.
La sua evoluzione infatti è relativamente recente avvenuta grazie alla rivoluzione industriale, ma c’è una cosa che contraddistingue la birra fin dal principio: il suo servizio in aree comuni, praticamente una sorta di aperitivo di altri tempi.
A tutti gli effetti, nel Medioevo la birra è stata una delle bevande più diffuse perché veniva consumata quotidianamente da ogni classe sociale. Inoltre, nei paesi del Nord e dell’Est dell’Europa era difficile coltivare la vite e quindi produrre vino, perciò la popolazione preferiva realizzare questa bevanda tramite le coltivazioni.
Nel Sud Europa, invece, il vino era più diffuso e la birra era bevuta soprattutto dalle classi sociali più basse, nonostante anch’essa ebbe un successo elevato che nasceva da due fattori: le bevande alcoliche venivano bollite e quindi erano più “salubri” dell’acqua, che invece non sempre era potabile, e in più forniva un notevole apporto calorico, fondamentale per affrontare la giornata sotto il sole e nei campi.
La birra in cucina
A oggi la birra è anche un ottimo ingrediente, utilizzato in ricette a base di carne o per la preparazione di gustose pastelle per la frittura.
Che sia chiara o scura, non è importante: il suo retrogusto amaro e i vari sentori che si distinguono in base alle tipologie si prestano perfettamente ad accompagnare il gusto forte della selvaggina o anche quella più morbida del pollo e del maiale.
Ideale anche per realizzare la famosa tempura: la frittura giapponese super croccante che vi farà fare un figurone.
Un esempio di ricetta perfetta sono i verzini alla birra con purè di patate.
Info: chefincamicia.com
