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Ansa
Televisione

Sanremo 2023, gli ultimi rumor dalla città dei fiori

Mancano poche ore all’apertura del 73esimo festival della canzone italiana. Tutto è pronto ma c’è tempo anche per le ultime polemiche. Dalla “solita” Ferragni ai mal di pancia degli addetti ai lavori, ecco il dietro le quinte di Sanremo 2023

Declassata la tempesta Zelensky (dalla presenza fisica si è passati al video e infine a un messaggio che verrà letto da Amadeus), disinnescata la miccia anarchici (“La security sta lavorando giorno per giorno” dice il direttore della Rai Stefano Coletta), a Sanremo si può cominciare, forse, a parlare di musica. Anche se non manca chi storce il naso e guarda il bicchiere mezzo vuoto: “Quando una cosa funziona arrivano sempre le polemiche”, ribatte sconsolato Amadeus. Ecco di che si parla.

Chiara Ferragni, l’influencer della discordia

Compenso troppo alto nonostante i soldi vadano in beneficenza. Si vocifera 100mila euro per due sere, cifra che renderebbe Chiara Ferragni la co-conduttrice più pagata dell’era Amadeus. E poi: pare che nell’accordo siglato tra l’imprenditrice digitale e la Rai ci sia una clausola scritta in piccolo ma dai grandi risvolti economici, i diritti delle sue immagini. Escluse quelle sul palco e dentro l’Ariston, le foto e i video fatti alla Ferragni non potrebbero essere pubblicati. Divieto assoluto di riproduzione. Così lei sarebbe libera di “venderli” agli sponsor. E con il suo tariffario, e i suoi 30 milioni di follower, altro che il cachet della Rai!

Non c’è più una lira

A proposito di soldi, il salvadanaio di Amadeus è vuoto. Niente super ospiti a sorpresa, niente Madonna ma neanche a parlarne. “Avevo un budget a disposizione” ha spiegato Amadeus. “L’ho speso per avere i nomi che desideravo. E come ripeto sempre” ha continuato il direttore artistico “i miei cantanti non li considero concorrenti ma tutti super ospiti. Per la serata delle cover sul palco ne avrò almeno 56”. Morale della favola: di che vi lagnate?

Il casinò è un gran casino

Gran clamore in sala stampa quando, all’apertura dei lavori del festival, il direttore del casinò ha chiesto se i giornalisti fossero contenti di stare lì. Un no corale ha sommerso la sontuosa sala prestata alla stampa per il terzo anno consecutivo e neanche l’offerta di gettoni per giocare ha placato gli animi dei cronisti. “I giornalisti vogliono tornare dentro l’Ariston”, ha spiegato il rappresentante dei media. Al Roof, per la precisione: il piano riservato alla stampa e dotato di bar dove gli artisti passavano di continuo e tra un caffè un gin tonic si facevano le migliori interviste di sempre. Ah, se quei tavolini potessero parlare…

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Rachele De Cata