L'album del giorno: Mark Ronson, Uptown Special
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L'album del giorno: Mark Ronson, Uptown Special

Il quarto lavoro del produttore angloamericano, trascinato dai singoli Uptown Funk e Feel Right, vanta ospiti del calibro di Stevie Wonder, Bruno Mars e Kevin Parker

Non chiamatelo semplicemente dj. Mark Ronson, che ha iniziato la sua carriera artistica dietro alla console dei locali più alla moda di New York, è anche produttore, cantautore e polistrumentista di fama internazionale, vincitore di 1 premio Oscar, 7 Grammy Award, 2 Brit Awards, 1 Golden Globe e 1 MTV VMA Award. A lui dobbiamo uno dei singoli di maggior successo degli ultimi vent'anni, la hit mondiale Uptown Funk con Bruno Mars, per non parlare delle collaborazioni con Amy Winehouse, Adele, Paul McCartney, Duran Duran and Lily Allen. Recentemente ha firmato la produzione del quinto disco di Lady Gaga, Joanne e del celebrato Villains dei Queens Of The Stone Age, oltre ad essere co-autore di Shallow, la canzone interpretata da Lady Gaga e Bradley Cooper, che gli è valsa un Premio Oscar ("Best Original Song"), un Golden Globe ("Best Song Written for a Motion Picture") e un Grammy ("Best Song Written for Visual Media"). La bravura di Ronson, oltre nel creare un sound vintage e contemporaneo al tempo stesso, è quella di esaltare le singole individualità, adattando la produzione dei brani alle caratteristiche precipue delle interpreti. Nel recente documentario How to Be: Mark Ronson emerge dalle testimonianze dei cantanti intervistati il segreto del successo del produttore: ispirarsi ai classici soul, funk e R&B degli anni Sessanta e Settanta, "smontare" i loro cliché, per dargli, infine, un veste sonora inedita, che suona fresca e, al tempo stesso, familiare. Un'operazione perfettamente riuscita nel suo quarto album Uptown Special del 2015, il più fortunato della sua carriera, trainato dalla hit Uptown Funk con Bruno Mars, che, grazie a 19 milioni di copie vendute, ha raggiunto la vetta della classifica in 68 paesi, con 13 settimane di permanenza in vetta alla classifica di Billboard. La canzone, che ha vinto un MTV Video Music Awards, due Soul Train Music Awards e due Grammy Awards, è stata eletta "Canzone del decennio" nel 2019 dalla rivista Billboard. Il brano, oggettivamente irresistibile e in grado di incendiare qualsiasi dancefloor, in realtà non è originalissimo nella struttura, tanto che i rappresentanti legali della The Gap Band, uno dei gruppi funk più in voga negli anni Settanta, hanno lamentato una violazione del copyright del loro brano Oops upside your head che nel 1979, periodo d'oro della disco music, aveva spopolato sui dancefloor di tutto il mondo. Una rivendicazione evidentemente fondata, visto che nei credits di Uptown Funk, composta da Mark Ronson, Bruno Mars, Jeffrey Bhasker, Phillip Lawrence, Trinidad James e Devon Gallaspy, sono stati poi aggiunti i nomi di Charlie, Robert e Ronnie Wilson, Rudolph Taylor e Lonnie Simmons, gli autori di Oops upside your head. Il secondo singolo Feel right è un'altra bomba funk caratterizzata dal torrenziale rap di Mystikal, un dichiarato omaggio al sound di James Brown.

Mark Ronson - Uptown Funk (Official Video) ft. Bruno Marswww.youtube.com


Il divertente video, del quale è protagonista uno scatenato e paffuto bambino che ravviva con la sue energia una sonnolenta recita scolastica, è diretto da Cameron Duddy e Bruno Mars, che compare anche in un piccolo cameo per assegnare un meritato 10 alla scatenata performance del "piccolo" Mystikal. Ascoltando questi due trascinanti singoli, si potrebbe pensare che Uptown Special segua interamente questa falsariga di un funk torrenziale, seventies e danzereccio, mentre gli altri brani sono in realtà meno immediati e musicalmente più interessanti, grazie anche ai raffinati testi vergati dallo scrittore Michael Chabon, vincitore del Premio Pulitzer e del Premio Fernanda Pivano. Ronson è stato affiancato da un dream team di autori e di musicisti, tra cui spiccano Steve "Getdwa" Jordan, Carlos Alomar, Teenie Hodges, Willie Weeks e buona parte dei Dap-Kings, che hanno suonato in Back To Black di Amy Winehouse. L'album inizia e finisce con l'armonica e l'inconfondibile voce di Stevie Wonder in Uptown's First Finale (chiaro omaggio a Fulfillingness' First Finale dello stesso Wonder) e Crack in The Pearl Pt. II, due dei brani più interessanti dal punto di vista strumentale. Eccellente anche l'apporto di Kevin Parker dei Tame Impala, che presta la sua voce in falsetto a tre brani, la languida Summer Breaking, la giocosa Leaving Los Feliz e il funk psichedelico diDaffodils (uno dei brani migliori di Uptown Special), oltre a suonare anche batteria, synth e chitarre. Meno incisivo l'apporto di Andrew Wyatt della band svedese electropop Miike Snow, che canta in Uptown's First Finale, Heavy And Rolling e Crack In The Pearl, mentre colpisce immediatamente l'estensione della voce di Keyone Starr, scoperta da Ronson e Jeff Bhasker in un coro gospel a in Mississippi, che ci riporta ai fasti dell'electrofunk anni Ottanta con la contagiosa I can't loose. In case of fire e Heavy and Rolling sono due brani midtempo ben costruiti, che strizzano l'occhio al sound degli Steely Dan. Il miracolo di equilibrismo tra accessibilità e qualità è riuscito perfettamente a Mark Ronson in Uptown Special, un album che si ascolta con piacere dall'inizio alla fine: quaranta minuti che scivolano via senza mai avvertire la necessità di "skippare" un brano. Al produttore va il merito di aver attualizzato il suono del passato con il sapore del presente, proiettandolo così nel futuro.

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Gabriele Antonucci