Musica

Cerrone: "In 'Red Lips' c'è la gioia della disco music"

Il nuovo album del produttore e batterista francese ha come ospiti Nile Rodgers, Aloe Blacc,Tony Allen e Keisza

Osteggiata dalla critica e amatissima dal pubblico, la disco music ha avuto negli ultimi anni una clamorosa riscossa grazie al capolavoro dei Daft Punk, Random Access Memories del 2013, che ha rilanciato le quotazioni di Nile Rodgers e Giorgio Moroder, due paladini di quel periodo. Una conferma che la musica dance, per essere davvero coinvolgente, deve essere suonata, cantata e arrangiata a regola d'arte. Tutte qualità che ritroviamo nelle 14 tracce dell'imperdibile album Red Lips di Cerrone, produttore e batterista francese di grande successo a cui dobbiamo due delle maggiori hit disco di sempre come Supernature e Love in a C Minor, quest'ultima vincitrice di un Grammy nel 1977. Se amate la disco anni Settanta, nell'album troverete tutti gli ingredienti che rendono quella musica sempre attuale e irresistibile, grazie a ospiti del calibro di Nile Rodgers, Aloe Blacc, Tony Allen, Keisza e Brendan Reilly: chitarre funky, un basso clamoroso, fiati prepotenti, handclap, archi barocchi e voci ricche di soul. Tirate fuori dall’armadio la camicia con il colletto ad ali di gabbiano, i pantaloni a zampa d’elefante, accendete la mirrorball e godetevi le canzoni al massimo del volume. Abbiamo raggiunto telefonicamente Cerrone a Parigi per parlare del nuovo disco.

Mister Cerrone, il talentuoso Brendan Reilly, nel coro del primo singolo Move Me, canta "balla come nei buoni, vecchi tempi di James Brown e Michael Jackson". Quei bei tempi per la musica sono andati via per sempre? C'è oggi un possibile erede di Michael Jackson?

"Purtroppo sì, per sempre: loro erano artisti unici, che oggi continuano a inspirare tanti giovani cantanti, ma non ci saranno mai più due così. Oggi troviamo tanti bravi artisti nel pop, ma nessuno come Michael Jackson: lui, per me, era come Beethoven, un genio. Non sento nulla, nel pop di oggi, che sia solo la metà di quello che lui era in grado di creare".

Il video di Move Me ricrea l'atmosfera dei leggendari Studio 54 di New York e di Le Palace di Parigi. Ha mai trovato un club di oggi con la stessa atmosfera?

"Il mio unico consiglio alla casa discografica è stato quello di trovare una location che avesse la stessa atmosfera dello Studio 54. Sono contento perchè il video rende bene l'idea di ciò che vivevo in prima persona a 20 anni. Suono ogni settimana in tanti locali in tutto il mondo, da Ibiza a Miami, ma non ho mai più ritrovato quella atmosfera che si respirava negli anni Settanta: oggi c'è meno voglia di divertirsi e i locali spesso sono solo un modo per mettersi in mostra nel privè più costoso"

L'album è stato registrato interamente dal vivo, come nei suoi successi degli anni Settanta Love in a C minor e Supernature. Anche la musica da ballo necessita di un ritorno ai veri strumenti musicali?

"Il modo in cui ho registrato Red Lips è molto vintage: io ero seduto alla batteria, affiancato da chitarra, basso e tastiera, poi abbiamo aggiunto via via gli altri strumenti, che non è esattamente il modo in cui si registra oggi, dove si produce quasi tutto al computer. Per me il risultato è molto diverso, il suono è completamente diverso. E' come se fai sesso solo per divertimento o se lo fai perché sei innamorato: non è la stessa cosa"

Come ha fatto a trovare il giusto mix tra atmosfere anni Settanta e sonorità moderne in Red Lips?

"Quest'anno festeggio i 40 anni dal successo di Love in a c minor, ma non mi sono mai fermato. Non mi dimentico cosa succede oggi nella musica, per questo il disco è più pop rispetto alle mie prime produzioni, visto che oggi il pop ha un ruolo fondamentale rispetto al rock, ma è anche molto funky, la musica che amo di più, perchè la disco è il miglior compromesso del funky. Ho mantenuto il mio stile, ma in una chiave più moderna"

La canzone Jane è un omaggio allo stile Daft Punk?

"No, veramente io non prendo nulla dai Daft Punk, casomai sono loro che hanno preso ispirazione da me. E' un brano che ho composto alcuni anni fa, ma che ho deciso di incidere solo adesso per l'album"

Red Lips è un album gioioso e pieno di ritmo, senza riempitivi, che è difficile ascoltare senza muoversi. Il suo obiettivo è quello di rendere le persone felici con la musica?

"Assolutamente sì, è esattamente quello che intendevo fare. La disco music ha la caratteristica unica di renderti felice quando la ascolti. La gratificazione più grande del mio lavoro è vedere centinaia di persone che muovono il loro corpo al ritmo della mia musica con il sorriso stampato sulle labbra".

In Red Lips troviamo numerose collaborazioni con artisti di talento. Come ha scelto questi featuring?

"L'album ha richiesto tre anni di lavoro, poiché ero sempre in tour. Aloe Blacc l'ho incontrato per caso alla concierge di un albergo, dove abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Ci siamo salutati dicendo che sarebbe stato bello lavorare insieme. Nel 2015 ero a Los Angeles per alcuni giorni, così l'ho chiamato dicendo se aveva due notti libere da passare in studio. Dalle 8 di sera alle 5 di mattino, per due giorni, abbiamo composto e registrato C'est bon. Lui è un bravo cantate e un ragazzo fantastico".

Com'è stato lavorare in studio con tanti musicisti, per chi, come lei, è abituato a lavorare soprattutto da solo al mixer o in console?

"Gli artisti che hanno suonato con me, tra cui il bassista di Beyoncé, sono stati amichevoli, sono venuti in studio con piacere e con rispetto, ecco perchè in molti mi hanno detto che è un album felice: perchè tutti eravamo felici mentre lo registavamo".

Che cosa rende la disco music così speciale, tanto da essere amata anche dai ventenni di oggi?

"Non ho una risposta, ringrazio Dio perchè il successo della disco è il motivo per cui sono ancora qui. Forse perchè è una musica felice e sexy, che ha spinto in avanti i confini della musica dance e che ha influenzato perfino il rock.Con i problemi che abbiamo adesso nel mondo, è fondamentale trovare qualcosa che ci renda felici. Il classic rock è ancora vivo e vegeto perchè nessuno è stato in grado di fare qualcosa di meglio rispetto ai dischi degli anni Sessanta e Settanta: è lo stesso motivo per cui la disco è ancora la musica dance più amata".

The best of Cerrone production, uscita nel 2015, è una raccolta con tutti i suoi maggiori successi solisti, ma anche i migliori episodi dei suoi progetti paralleli (Kongas, Don Ray, Revelacion, Brigade Montaine e Cristal). A quali di questi brani cosiddetti minori è più legato?

"Non saprei, sono tutti i miei figli, anche se ne hai 10 li ami tutti. Sono orgoglioso dei dischi a mio nome, ma anche dei progetti paralleli, mi rappresentano tutti e sono felice che oggi tutte quelle diverse influenze siano confluite in Red Lips".

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La cover di Red Lips

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Gabriele Antonucci