L'album del giorno: King Crimson, In the court of the Crimson King
Musica

L'album del giorno: King Crimson, In the court of the Crimson King

Uno dei capolavori assoluti della musica contemporanea, un lampo di genialità tra free jazz, rock e musica classica.

L'uomo schizoide del ventunesimo secolo raffigurato sulla leggendaria copertina disegnata da Berry Godber fu uno choc, un impulso a comprare il disco per capire che musica ci fosse dietro il volto di quell'uomo terrorizzato, immortalato con gli occhi spalancati mentre urla.

Uscito nel 1969, il primo album dei King Crimson è considerato a pieno titolo una rivoluzione in musica, la creazione di un sound che non esisteva, la fusione geniale tra la musica contemporanea, il rock, la classica ed il free jazz. Un lampo di creatività nel bel mezzo della Summer of Love a cura di cinque musicisti eccezionali: Robert Fripp, Greg Lake, Ian McDonald, Peter Sinfield (testi) e Michael Giles.

21st century schizoid man è pura potenza elettrica, il trionfo della chitarra di Robert Fripp, la colonna sonora delle nevrosi dell'uomo moderno ben rappresentata dall'alternanza di crescendo e decrescendo che si susseguono lungo i sette minuti del brano. Flauti e mood rinascimentale sono invece le peculiarità della soffusa quanto onirica I Talk to the Wind, ovvero l'affascinante quiet side della musica dei King Crimson.

King Crimson - 21st Century Schizoid Manwww.youtube.com


Epitaph, (alla voce c'è il bassista Greg Lake, poi nel super trio Emerson Lake & Palmer), uno dei pezzi più noti del disco, è una suite epica, uno dei momenti fondanti del progressive rock nella sua accezione migliore, mentre The court of the Crimson King, che chiude l'album, è un manifesto della bellezza, una suite superlativa, un concentrato di armonia, melodia e abilità tecnica. Il sigillo finale di un disco che contiene solo musica creata per restare, per emozionare. Ieri, oggi, per sempre.

Pete Townshend degli Who, che ricevette l'album qualche giorno prima della sua pubblicazione, lo recensì con queste parole sulle pagine di Rolling Stone: «Un capolavoro straordinario. Un capolavoro misterioso. Quant'è meravigliosa la sensazione che provo quando entro in una stanza e dico: Non l'hai sentito? È un vero peccato. Perché l'ho sentito ed è incredibile»...

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Gianni Poglio