Jake Bugg, On my one: il disco che attraversa tutti generi musicali
Non solo blues e folk: nel nuovo album il ventiduenne inglese esplora con successo nuovi territori. In concerto all'I-days Festival l'8 luglio
Il terzo album di Jake è anche il primo in cui non si è avvalso di songwriter esterni. Quindi, tutte le canzoni di On my one sono farina del sacco di questo ventiduenne di Nottingham. La cosa intrigante della sua musica è che Bugg attinge con eguale disinvoltura dalla scuola inglese e da quella americana. In questo disco ci sono echi di Smiths, di Stone Roses, attitudine blues, qualche intermezzo funky e persino accenni di glam rock.
Non tutte le recensioni uscite finora hanno salutato questo mix come una buona idea, ma in realtà è proprio questo saltellare da un emisfero all'altro della musica a rendere molto piacevole l'ascolto di questo album.
Dal glam di Bitter salt al funk adrenalinico di Gimme the love, al soul Sixties di Never wanna dance. Love, hope and misery è invece una ballad pop di grande impatto. Insomma, un singolo fatto e finito. Se poi qualcuno cerca l'inevitabile riferimento all'arte di Bob Dylan, può scovarlo facilmente in Put out the fire. E il blues? A fine disco con l'ottima Hold on you.
In concerto all'I-days Festival l'8 luglio, Parco di Monza