Intervista ai 2nd Roof: “Produrre musica vuol dire viaggiare”
Dopo i dischi d’oro in Italia il duo di produttori milanesi è protagonista in Usa, Germania e Grecia
Si chiamano 2nd Roof, come il sotto tetto dove avevano fondato il primo studio. La passione per il rap e le produzioni musicali è poi sfociata in un talento notato da Guè Pequeno, il primo a valorizzare il lavoro di Pietro Miano e Federico Vaccari. Il resto è storia a sé, una lunga lista di trionfi: 5 dischi d'oro e 2 di platino più il singolo di platino per il singolo Insta Lova di Marracash e Guè Pequeno.
Era un po’ che non ci sentivamo, come è cambiata la vostra vita negli ultimi anni?
“Abbiamo lavorato molto con Guè e Ragazzo d’oro ha dato il via ad una serie di opportunità e collaborazioni importanti che ci hanno fatto crescere. Possiamo dire di aver anticipato alcune tendenze di suoni che negli ultimi anni hanno fatto il boom. Abbiamo abbassato i bpm delle produzioni da 90 a 60, abbiamo sperimentato e girato il mondo. Ci siamo affinati con un’esperienza lavorativa più professionale e abbiamo avuto un contratto editoriale in major, la nostra vita è cambiata in pochi anni”.
Tante collaborazioni e tanti progetti, quali sono stati i più importanti?
“Sicuramente la promozione e la produzione di Maruego è il lavoro più intenso che abbiamo fatto, senza tralasciare gli altri. Più in generale però abbiamo collaborato con tantissimi artisti rap italiani, da Guè, Jake e Don Joe a Emis Killa, da Gemitaiz a Rocco Hunt e tanti altri”.
Chi è stato il migliore con cui lavorare?
“Sempre Guè e Jake, naturalmente. Lavorare con loro è come andare in vacanza, sono due “hit maker”, hanno sempre le idee chiare su cosa fare, abbiamo visto nascere perle come Squalo, Tuta di felpa e Musica Commerciale. Gli anni passano ma il loro approccio alla musica resta innovativo e unico, riescono a trasformare un’idea in una hit, in pochi sanno farlo. Abbiamo visto nascere anche Insta Lova, un brano dance-reggae come l'ha definito Marracash, che è diventato di platino come a breve sarà anche il disco Santeria”.
Cosa ne pensate di questa ondata trap?
“Noi l’avevamo prevista lanciando Maruego, non abbiamo creato un movimento sonoro nuovo come gli artisti di ora ma di sicuro abbiamo anticipato i suoni. Adesso c’è stato un rigenero nella scena, le regole sono cambiate. La nuova ondata trap sta portando qualcosa di completamente diverso sia in termini visivi che musicali. Prima forse c’era più attenzione ai testi e alle proiezioni, ora ci si basa in gran parte sull’immagine e sull’immaginario del personaggio. L’immagine di un artista è sempre più importante e veicolata dai social e tutto questo approccio in stile “boy band ignorante” è molto americano, un’attitudine che funziona già da anni e che finalmente è arrivata anche qui".
Chi saranno i più forti nei prossimi anni?
“La Dark Polo Gang e Maruego. La loro musica è “ignorante” al 100% e suonano fortissimi".
Nel rap è cambiato anche il modo di fare i live, in meglio o in peggio?
“Alcuni dj set adesso sono diventati quasi unicamente animazione ma ci sta perché la musica è comunque un pezzo di show-business e ogni artista ha il suo approccio al microfono. La reputiamo un’evoluzione, non facile da capire ma interessante”.
Avete previsto la trap, ora fateci una previsione sulle tendenze per il futuro…
Stiamo avvertendo una rinascita della dancehall, mentre nel futuro più imminente vedo un’ondata di trap-soul, una trap più vicina all'R&B.
E ora una previsione sugli artisti del futuro…
“Non mi sorprenderebbe di vedere il primo trapper omosessuale in Italia. Già in America c’è un momento di rivoluzione sessuale con rapper dagli atteggiamenti molto femminili e donne che fanno rap ma sono dichiaratamente lesbiche. Questo ha innescato un processo che ha portato a rivoluzionare anche il rapporto tra fan e artisti. Adesso vedo tanti dodicenni che mettono like e cuori ai loro artisti preferiti che posano a petto nudo, cosa che ai nostri tempi sarebbe stata davvero poco usuale...”
Come è cambiato il vostro lavoro?
Facciamo molta ricerca per aggiornarci, in fase di lavorazione decidiamo prima la direzione da far prendere al beat mentre prima improvvisavamo molto di più. Fare una produzione non vuole dire solamente stare al pc ma è anche e soprattutto viaggiare e scoprire nuova musica”
State girando il mondo con le vostre produzioni, che collaborazioni ci sono in arrivo?
Oggi esce una nostra produzione nell’album di Dom Kennedy, Los Angeles is not for sale vol 1, dove abbiamo lavorato insieme a Drew Byrd, noto producer di Los angeles che ha prodotto artisti come Nipsey Hussle e Mac Miller. Ci stiamo dando da fare tanto anche in Germania, abbiamo conosciuto il produttore Abaz ed è nato un sodalizio che ci porterà a produrre dei brani insieme. Stiamo collaborando con diversi rapper: da Fard, che ha fatto un terzo posto nell'equivalente tedesca della classifica FIMI, a Blaulicht passando per Silla. Inoltre stiamo lavorando con la scena greca, che è ancora indietro rispetto all’Italia ma ha qualche talento vero. Il più forte è SNIK"