Blablacar: il boom del sito che propone di condividere l'auto per i viaggi
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Blablacar: il boom del sito che propone di condividere l'auto per i viaggi

Dopo il carsharing, il carpooling. E agli italiani sembra piacere parecchio. Per capirlo basta dare un'occhiata a Facebook

Non chiamatelo car sharing. Meglio dire car pooling o covetturaggio: la condivisione dell'auto avviene tra persone che percorrono lo stesso tragitto, come insegna il modello Blablacar, il sito dove si offrono passaggi in auto in cambio di una somma di denaro, per le spese di benzina e autostrada. Ed è boom in Italia. Ma non solo: come ha scritto qualche giorno fa il quotidiano inglese The Telegraph, oggi Blablacar in Europa fa muovere più persone dei treni Eurostar.

Il merito va sicuramente ai prezzi: un passaggio da Napoli a Milano nei giorni a ridosso di Natale veniva offerto all'incirca a 30 euro, un terzo del costo del viaggio in treno con Italo e Frecciarossa negli stessi giorni. Le tariffe non possono superare una certa soglia affinché il conducente non ne tragga un guadagno economico, per non rischiare di andare contro la legge. Poi c'è l'effetto social: la possibilità di fare nuove amicizie viaggiando, senza rischiare di finire come in The Hitcher (il film horror incubo di tutti gli autostoppisti, ndr): ogni utente di BlaBlaCar ha infatti una scheda dove gli altri possono leggere il suo livello di esperienza. E chi offre un passaggio si sottopone alla dura legge dei feedback, con la possibilità di vedere messa per iscritto l'opinione di chi ha viaggiato con lui.

Ill funzionamento del servizio è intuitivo: ci si iscrive, si riempie un profilo, specificando che tipo di viaggiatore siamo (chiacchieroni? fumatori? silenziosi?) e l'auto che guidiamo. Poi ci si propone per dare o chiedere un passaggio in base a partenza e arrivo. In alternativa si può cercare tra le offerte che sono già online e accordarsi per il viaggio.

Lanciato in Francia nel 2004, Blablacar funziona in tutta Europa, anche grazie alle app per iPhone e Android che permettono di concordare passaggi e itinerari dal cellulare. Curiosamente è la versione italiana quella che macina più sostenitori su Facebook: 850 mila fan contro i 325 mila del sito francese e i 144 mila della versione tedesca. Un'ulteriore testimonianza del successo ottenuto negli ultimi mesi nel nostro paese. Forse perché il Blablacar italiano parte dall'esperienza positiva di Postoinauto.it, sito fondato nel 2010, in seguito entrato entrato a far parte del network francese.  Poi, il caro trasporti, la crisi e l'aumento dei prezzi della benzina hanno fatto il resto.

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Eugenio Spagnuolo