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Airbnb, a Civita di Bagnoregio il sindaco affitta casa

Il ricavato aiuterà a mantenere viva la città che muore, sosterrà l'incantevole borgo laziale. Anche aprendo l'abitazione agli artisti di passaggio

L’annuncio sembra uguale a tutti gli altri: c’è la descrizione dei servizi offerti nell’appartamento, dalla connessione a internet gratuita alla presenza degli asciugamani, l’indicazione dei posti letto (cinque) e dei bagni complessivi (due), il prezzo totale richiesto: 300 euro a notte.

Ma a guardar meglio, le particolarità non mancano. Il nome, per cominciare, molto evocativo: «Casa d’artista». L’host, colui che l’affitta, non è in posa su uno sfondo neutro ma sta seduto a una scrivania con dietro la bandiera italiana. Non viene indicato il suo nome e cognome, ma un ben più ufficiale «Sindaco di Civita».

Civita è Civita di Bagnoregio, l’incantevole comune laziale sulla cima di una collina di tufo collegato con il resto del mondo da un ponte sottile. Un raccordo pedonale tra il presente e un reperto vivente.

Civita-villaggioIl borgo di Civita di BagnoregioAirbnb

Il borgo ha una manciata di abitanti, dieci appena, risale al XIII secolo, vanta un patrimonio artistico dal fascino intenso, ma sente le cicatrici del tempo. Tra crolli già avvenuti e altri a rischio, richiede continui interventi per rafforzarne piedi e scheletro, fondamenta e strutture portanti. Oltre a iniziative per la sua promozione culturale.

La chiamano la città che muore. L'idea è battersi per tenerla viva. Da questa consapevolezza è nata la collaborazione tra il colosso degli affitti Airbnb e l’amministrazione locale. Una partnership tutt’altro che simbolica, oltre la sfera della pubblicità reciproca: il ricavato di ogni notte venduta sul sito (l’annuncio è qui) andrà al comune, come pure la commissione di solito trattenuta dal sito americano.

«Questo progetto rappresenta la prosecuzione del nostro impegno a supporto dei borghi rurali nel mondo. Il nostro obiettivo è celebrare il patrimonio di queste aree attraverso l’arte e il design, fornendo parallelamente alle città soluzioni concrete per sostenere la cultura e le tradizioni» ha spiegato Joe Gebbia, uno dei cofondatori di Airbnb.

Civita-cucinaLa cucina della casaAirbnb

L’appartamento, non è una casa qualunque. Ha subito una frana negli Anni Ottanta, è stato recuperato e affidato a una curatrice, Federica Sala, che ha coinvolto un artista italiano basato a New York, Francesco Simeti, per arricchirlo di un’installazione che oggi campeggia nel soggiorno. Davanti agli occhi di qualsiasi ospite. «Un arazzo contemporaneo» fanno sapere da Airbnb «che rappresenta le gole delle valli circostanti Civita e le orchidee che vi crescono spontaneamente, soggetto ripreso anche dalle sculture di bronzo disposte sia all’interno che all’esterno come decorazione».

Anche il resto degli ambienti sono stati protagonisti di un intenso lavoro che ha fuso materiali tradizionali con arredi moderni: nei mobili, nei tessuti, nelle sedute. Insomma, viverli anche per una notte soltanto è un’esperienza. Perché ci si cala in un’atmosfera fuori dal tempo, o comunque di un altro tempo.

Resta da spiegare il nome, casa d’artista. L’idea è attrarne il più possibile, affidare loro le chiavi, augurarsi che lascino un ricordo, magari una traccia a Civita. Un invito accompagnato da un incentivo: un canone agevolato di 10 euro a notte, per un massimo di cinque.

Per tutti gli altri, per tutti coloro che amano contemplare la bellezza, c'è la possibilità di darle un contributo. Di sostenere un angolo di storia abitando, anche per un giorno soltanto, un luogo d’autore.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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