I songbook di Mehldau e Marsalis e le improvvisazioni di Giovanni Di Cosimo
Musica

I songbook di Mehldau e Marsalis e le improvvisazioni di Giovanni Di Cosimo

I due big del jazz americano donano nuovi colori a brani leggendari, mentre il trombettista prosegue nelle sua ricerca sonora

Brad Mehldau - Blues and ballads (Nonesuch Records)

Artista dal talento straordinario e dall’incredibile varietà stilistica, Brad Mehldau ha forgiato uno stile unico, che incarna l’essenza dell’esplorazione jazz, del romanticismo classico e del fascino del pop. Quando il pianista si presenta in trio  con Larry Grenadier e Jeff Ballard, il risultato non può che essere eccezionale. L’album Blues and ballads, equamente suddiviso tra rivistazioni blues e ballate, è una delle migliori pubblicazioni dell’artista americano. Mehldau rilegge, con il suo inconfondibile tocco, classici come And I Love Her, These Foolish Things, Since I Fell For You, Cheryl e My Valentine. Una delle migliori riletture del songbook americano da parte di un artista in stato di grazia. Prezioso.

Branford Marsalis - Upward spiral (Okeh)

Il sassofonista Branford Marsalis,uno dei più importanti musicisti della dinastia Marsalis, e il vocalist Kurt Elling, una fra le emozionanti voci maschili di oggi, si incontrano per la prima volta in studio per questo nuovo album,  Upward spiral, che raccoglie classici del songbook pop-jazz di ieri ed oggi, da Nat King Cole a Abbey Lincoln, da Antonio Carlos Jobim a Sting. Marsalis e Elling si sono incontrati alla fine del 2015 a New Orleans, la città di Marsalis. In quattro giorni hanno registrato 12 canzoni(13 con la bonus track Long as you're living) scelte per la loro bellezza melodica e per la qualità di scrittura. Emozionante

Giovanni Di Cosimo NU - Inside (Edizioni RaiCom)

NU è frutto della lunga ricerca in cui Giovanni Di Cosimo (dal 2013 elemento fisso nel cast musicale di Gazebo su Rai3) definisce, insieme a Simone De Filippis , Paolo Pecorelli, Cristiano De Fabrittis, Daniele Tittarelli e Arturo Valiante,  un suono e un linguaggio strumentale molto personale. Un'evoluzione che parte dal jazz e attraversa tutta la musica, senza preconcetti e confini di genere, e che lascia uno spazio importante all’improvvisazione. Un lavoro di sottrazione, al quale Di Cosimo arriva togliendo suoni e i “fiati grassi” del precedente lavoro con la Etruria Criminale Banda. Nel disco troviamo inoltre tanti compagni di strada di Di Cosimo come Diego Bianchi, Roberto Angelini, Marco Conti, Matteo D’Incà, Marco Fagioli, Fabio Gionfrida e Stefano Vicarelli. “Non ho mai pensato che stavamo lavorando ad un album da etichettare come album di jazz, ho scritto musica, per quanto riguarda l’improvvisazione quella si, può essere di stampo jazzistico”. Poliedrico

Okeh
Branford Marsalis

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Gabriele Antonucci