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I racconti che ispirarono 'Frankenstein' di Mary Shelley

Dal 1812 non era mai stato pubblicato in Italia. Ecco ‘Fantasmagoriana’, la raccolta di storie che conquistarono Byron, Shelley e Polidori

In Svizzera, nel giugno del 1816, i componenti di piccola compagnia di amici, letterati e intellettuali, capitanati da Lord Byron, si videro costretti a passare buona parte del loro soggiorno estivo chiusi nella casa in cui erano ospitati, Villa Diodati (a due passi da Ginevra), per colpa di un maltempo che sembrava non voler mai finire. Per far passare quelle lunghe giornate il gruppetto si ingegnò nello scrivere racconti di mostri e fantasmi, da cui scaturirono storie immortali come Il vampiro di John Polidori e Frankenstein di Mary Shelley.

La genesi di questi capolavori è dovuta alle letture che quei signori fecero durante quei giorni, in particolare da un libro intitolato Fantasmagoriana, una raccolta di otto storie del soprannaturale che giravano in Germania a partire dal Settecento. La prima pubblicazione di quel volume avvenne a Parigi nel 1812, grazie al geografo Benoît Eyriès, e i racconti si ispiravano a particolari spettacoli chiamati Fantasmagoria, che mescolavano illusionismo, luci, immagini e suoni, nel tentativo di sorprendere e spaventare gli ospiti dei buoni salotti europei.

Fantasmagoriana è finalmente sbarcato in edizione completa anche in Italia, dopo quasi duecento anni. È pubblicato da Nova Delphi e tradotto da Fabio Camilletti, professore associato di Letteratura italiana all’università di Warwick, nel Regno Unito. Il libro, che tra le storie ha anche La sposa cadavere che ha ispirato l’omonimo film di Tim Burton, è aperto da un interessante saggio introduttivo che accompagna il lettore in quel genere così oscuro ma anche tanto affascinante e fertile di idee.

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Andrea Bressa