Project Veritas
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Tecnologia

Per Project Veritas Google è un motore di sinistra

Una gola profonda di Google passa all'organizzazione centinaia di documenti su linee politiche, suggerimenti di ricerca e censure, per favorire i liberali

Project Veritas, un'organizzazione no-profit americana, fondata nel 2010 da James O'Keefe, ha ottenuto centinaia di documenti interni di Google, trapelati grazie a un informatore, una cosiddetta "gola profonda".

Al loro interno ci sarebbero le prove che la mutlinazionale americana mette in atto delle politiche ben precise atte a pilotare ciò che le persone devono o non devono trovare su internet, suggerendo, ad esempio, i link sul motore di ricerca e nei servizi del gruppo. Project Veritas è spiccatamente di destra, e dunque punta il dito contro la battaglia che Big G avrebbe messo in piedi per contrastare le idee dei conservatori.

L'ex dipendente di Google Zachary Vorhies ha dichiarato a Project Veritas di aver trascorso un anno a raccogliere documenti che dimostrano che la compagnia utilizza un sistema politicamente distorto e mantiene una "lista nera" di siti web indesiderati. Tra questi, molti sono di destra, mentre pare che a essere priorizzati siano quelli con idee anti-Trump, il Wall Street Journal, la CNN e Fox News in primis.

Il motivo ufficiale è che questi sarebbero i media con più attenzione alla pubblicazione di fake news, e non possiamo che credervi, ma siamo certi che decine di altri di natura repubblicana meriterebbero di essere considerati autorevoli.

Nell'ambito del rapporto, Project Veritas ha pubblicato oltre 950 documenti facendo luce su numerose pratiche relative ai contenuti individuati come "marginali" e alle attività che i recensori umani possono mettere in atto per decidere se un video contiene "notizie false" o altre tipologie di elementi da censurare. 

Ad esempio, pare che scattino indagini maggiori se su YouTube qualcuno cerca le immagini degli attentati a Las Vegas del 2017 e le riprese di Parkland del 2018 (e in particolare le teorie della cospirazione che circondano tali crimini), ma anche frasi come "l'aborto è barbaro", "l'aborto aumenta il cancro al seno" e altre curiosità sugli aborti fai-da-te.

I file resi noti da Vorhies sono carne al fuoco per chi crede che Google non dica la verità quando afferma di operare in modo trasparente sul web, soprattutto circa i pregiudizi politici e le idee lontane dal cosiddetto pensiero unico dominante. 

Nel report si legge di un dipendente sorpreso ad ammettere che la società sta cercando di "prevenire la prossima elezione di Trump", con il colosso che avrebbe incoraggiato i suoi dipendenti a partecipare alle proteste e alla resistenza pro-democratica, rimuovendo i contenuti critici da YouTube.

Un altro dipendente ha ammesso che "gli algoritmi non si scrivono da soli, li scriviamo noi per far si che lavorino come vogliamo". C'è una certa idee secondo cui Google, Facebook e Twitter si occupino solo di censurare le opinioni conservatrici. Forse non è del tutto vero ma nemmeno così sbagliato. Sappiamo quanto le idee del neoliberismo portino le multinazionali a schierarsi da una parte, piuttosto che dall'altra, con il timore che seguire la tendenza minoritaria possa causare una perdita di consenso e dunque di ricavi.

Bisogna dire che la gola profonda, Vorhies non è proprio illibato quando si tratta di equilibrio idealista. Il suo account Twitter, @perpetualmaniac, contiene post che promuovono teorie sulla cospirazione antisemita tra cui quella famosa dello ZOG, il governo dell'occupazione sionista. Tanti i tweet cancellati negli ultimi tempi, molti presi come spunto dai neo-nazisti e antisemiti ma anche da chi si oppone ai vaccini, considerati tossici per la società.

Vorhies ha anche promosso teorie della cospirazione come QAnon, che afferma che Donald Trump sta conducendo una guerra segreta contro una setta di pedofili di sinistra, e il Pizzagate, una teoria simile che ha portato ad azioni violente nel mondo reale. 

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