
Franz Ferdinand: la recensione di Right Thoughts, Right Words, Right Action
Punk funk, new wave e un pizzico di Brit Pop
L'ultimo album dei Franz Ferdinand suona proprio come un album dei Franz Ferdinand. Cassa dritta, chitarre in levare e un mood che la casa discografica presenta come "accessibile, intelligente e immediato". Per capirlo sarebbe bastato scorrere i nomi di chi è entrato al Black Pudding, lo studio che la band si è costruita a un'ora di macchina da Glasgow: un gruppo elettro-pop come gli Hot Chip, un nome della nu-disco come Todd Terje.
Il suono resta britannico fino al midollo. Ci sono canzoni punk-funk, come Evil Eye, che avrebbero potuto scrivere i Clash. Brief Encounters, un pezzo molto più rilassato, deve molto ai Blur. In studio c'erano fin troppe tastiere, ma l'elettronica, questa volta, è meno invadente che in Tonight(2009). Dopo 9 anni e centinaia di concerti, si resta sul piatto forte della casa, il dance-rock di Take Me Out. O, per dirla con il chitarrista Nick McCarthy: "L'album suona proprio come noi".
Dietro le quinte del nuovo album: Right Thoughts, Right Words, Right Action: