Il 18 luglio 1917 nasceva a Genova Fernanda Pivano, una delle principali responsabili dello sbarco della letteratura made in USA sulle coste del Belpaese. Hemingway, Kerouac, Ginsberg, Fitzgerald, tutti questi nomi forse non si sarebbero conosciuti senza il lavoro certosino di “signora anarchia”, o perlomeno sarebbero arrivati da noi con ritardo o sotto un’altra luce.
Grazie alla sua lunga carriera di traduttrice, saggista, giornalista, critica e talent scout, è arrivata ai piani altissimi del gotha del panorama editoriale e letterario italiano, senza fermarsi mai un momento fino alla sua scomparsa a 92 anni, il 18 agosto 2009.
Per ricordarla e festeggiare questo importante anniversario, abbiamo selezionato una serie di interessanti letture. Ecco dunque tre traduzioni firmate da Fernanda Pivano, un’intervista speciale e un’opera che deve molto all’impegno di questo grande personaggio del mondo letterario del Novecento.

Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters
Si tratta della prima traduzione in assoluto, datata 1943, per la quale Fernanda Pivano fu affiancata e guidata in Einaudi da Cesare Pavese, che era stato suo supplente di italiano negli anni di studi al celebre liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino.
Antologia di Spoon River
di Edgar Lee Masters
(Einaudi)
554 pagine

Il grande Gatsby, di Francis Scott Fitzgerald
Tradotto per la prima volta in Italia nel ’36 da Cesare Giardini con il titolo Gatsby il magnifico, il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald riprese vita nel 1950 con la versione di Fernanda Pivano, che è rimasta l’unica in circolazione fino al 2010, vale a dire una volta scaduti i diritti, a settant’anni dalla morte dell’autore.
Il grande Gatsby
di Francis Scott Fitzgerald
(Mondadori)
158 pagine

Addio alle armi, di Ernest Hemigway
Nel 1943 la traduzione di questo romanzo costò alla Pivano l’arresto. Il regime fascista considerava il contenuto di Addio alle armi lesivo dell’onore delle forze armate, principalmente per la descrizione della sconfitta di Caporetto e per l’antimilitarismo neanche tanto celato che si percepisce all’interno dell’opera.
Addio alle armi
di Ernest Hemingway
(Mondadori)
325 pagine
- Leggi anche: I consigli di lettura di Ernest Hemingway
Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle, di Charles Bukowski e Fernanda Pivano
In una domenica di fine agosto del 1980, in una villa di San Pedro in California, accade qualcosa di speciale: Fernanda Pivano raggiunge Charles Bukowski nella sua casa, per intervistarlo. Da quel dialogo nasce questo libro, ricco di aneddoti, ricordi e riflessioni di uno dei simboli della letteratura americana contemporanea.
Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle
di Charles Bukowski e Fernanda Pivano
(Feltrinelli)
106 pagine
- Leggi anche: I consigli di scrittura di Charles Bukowski

Sulla strada, di Jack Kerouac
Il manifesto della Beat Generation non venne tradotto, ma solo introdotto da Nanda, la quale risultò però determinante perché il libro arrivasse nelle librerie italiane nel 1959. Pare infatti che la direzione editoriale di Mondadori avesse rifiutato inizialmente il libro, e solo la l’ostinatezza della Pivano, che fece pressioni su Arnoldo Mondadori, consegnò il capolavoro ai lettori nostrani.
Sulla strada
di Jack Kerouac
(Mondadori)
403 pagine