Facebook si dà al gioco on line con soldi veri
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Facebook si dà al gioco on line con soldi veri

Il social network lancia in Inghilterra una app riservata ai maggiorenni che permette di vincere denaro reale con le slot machine o il bingo. Mark Zuckerberg ha trovato un nuovo modo per aumentare i guadagni della sua creatura. E la strada pare segnata: presto Zynga e altri operatori offriranno servizi analoghi

C’è grande fermento in casa Facebook, e stavolta non c’entrano niente il malumore degli azionisti per le brutte performance in borsa o i dubbi degli investitori pubblicitari a causa dei troppi finti profili. Il social network più famoso del mondo, infatti, sembra aver trovato una nuova strada sicura per far soldi. La stessa che sta facendo nascere imprese milionarie e, complici le tasse, sta dando ossigeno a parecchie economie dissestate dei Paesi occidentali: il gioco con soldi veri.

Da oggi, infatti, per ora soltanto nel Regno Unito, è disponibile una versione speciale della app “Bingo & Slots Friendzy”, che come suggerisce il nome stesso permette di giocare a bingo o alle slot machine sulla piattaforma di Mark Zuckerberg. I maggiorenni, in Inghilterra, possono farlo con soldi veri, perdendoli o vincendoli, un po’ come avviene nei bar oppure in una pletora di siti web specializzati che offrono servizi analoghi. Facebook ci mette il lato social, con chat e tutto il valore aggiunto delle interazioni con i propri contatti. Non manca un incentivo interessante per chi vuole cominciare subito: depositando 10 sterline, se ne ottengono 30 da scommettere.

«Il settore del gioco - ha commentato Julien Corniou, responsabile europeo del settore gaming di Facebook - è molto sviluppato, ma soprattutto è molto ben regolamentato nel Regno Unito dove il bingo reale è già vissuto come un’esperienza social. È per questo che abbiamo deciso di fare questo passo». Passo che paraltro sarà imitato quanto prima da Zynga, colosso del social gaming. Presto, si parla al massimo dell’inizio del prossimo anno, il poker e tutti quei giochi che al momento ricompensano gli utenti solo con il divertimento, accetteranno puntate reali.

Facebook ha comunque messo in piedi parecchie tutele, probabilmente anche per non subire una pioggia di critiche o essere additata come una macchina per il gioco d’azzardo. Per registrarsi all’applicazione, infatti, non basta entrare con il proprio account del social network, cosa che invece avviene di regola con gli altri programmi interni alla piattaforma. Occorre fornire il proprio indirizzo mail e un indirizzo fisico, per dimostrare che ci si trova in un’area in cui si può usufruire del servizio. In più gli aggiornamenti sull’attività degli utenti nella app compaiono nella loro timeline, però non sono visibili ai non residente nel Regno Unito né, in generale, ai minori. Anche qui per non propagandare troppo un’attività che ha all’ingresso dei paletti ben precisi.

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Comunque i commenti a caldo, a partire dal Financial Times in poi, sono concordi nell’affermare che quella percorsa dal social network sia una strada sicura per aumentare le proprie entrate. E anche abbastanza comoda: l’applicazione inglese del bingo e delle slot machine è stata lanciata in collaborazione con Gamesys, uno dei principali operatori del gambling nel Regno Unito. E se anche Zynga e altre tenteranno la medesima strada, Facebook non dovrà fare tantissimo oltre a mettere a disposizione la sua piattaforma e trattenere una percentuale.

Certo, il percorso non è proprio spianato. Non è un caso che l’apripista sia stata l’Inghilterra, tra i pionieri del gioco e delle scommesse on line. Almeno per il momento lo stesso modello non è riproducibile negli Stati Uniti, il mercato in cui Facebook realizza la maggior parte dei suoi guadagni. Qui ci sono diverse norme che frenano il gioco on line e se delle aperture si cominciano a vedere, variano da Stato a Stato. E però c'è un fatto che resta ovvio: dove le leggi lo consentiranno, Mark Zuckerberg non si tirerà indietro.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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