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Tecnologia

FaceApp? Gli Usa aprono un'indagine

Il senatore Chuck Schumer ha chiesto all'FBI e alla Federal Trade Commission di analizzare le implicazioni di sicurezza nell'uso della popolare app

Avrete visto, nelle ultime ore, decine di vostri amici e parenti postare su Facebook i loro selfie in cui si rivedono più anziani, o giovani. Tutto frutto di FaceApp, un'applicazione per smartphone, Android e iOS, che si scarica gratis e che ha letteralmente invaso le bacheche dei social network (anche Twitter).

Non tutti però si sono soffermati con il considerare le implicazioni che l'uso di tale software può avere in termini di privacy. Basterebbe leggere quello che chiede dopo l'installazione su Android e che il senatore statunitense Chuck Schumer sintetizza con "l'accesso completo e irrevocabile alle proprie foto e dati personali. Con rischi per la sicurezza nazionale e la riservatezza di milioni di utenti".

Paura russa

Schumer ha dunque inviato una lettera al direttore dell'FBI Christopher Wray e al presidente della FTC Joe Simons, per chiedere l'avvio di un'indagine su ciò che comporterebbe la fruizione dell'applicazione, in termini di violazione dei diritti degli utenti. Il problema nasce da una questione geografica: Wireless Lab, l'azienda che ha realizzato FaceApp, ha sede a San Pietroburgo, Russia. La paura che i dati raccolti dagli utilizzatori vengano poi sfruttati dal governo di Mosca per non si sa quale malefatta è il brivido che corre dietro la schiena dei politicanti a stelle e strisce.

«Non usare l'app»

Tant'è vero che il Comitato nazionale dei democratici ha inviato una nota ai candidati presidenziali del 2020, avvertendoli di non usare l'app. Non ci sono prove che FaceApp fornisca dati delle persone al governo russo ma i timori sono evidenti, soprattutto se si rircorda la fabbrica dei Troll e quanto successo prima e dopo l'ascesa di Trump in quanto a fake news e bufale.

Dati sensibili

I democratici hanno investito molto nel rafforzare le difese informatiche del partito dopo che le agenzie di intelligence statunitensi hanno stabilito che la Russia ha messo in piedi operazioni di hacking come parte di uno sforzo maggiore per diminuire il sostegno dell'audience alla Clinton e aumentare quello ai repubblicani, diffondendo spesso notizie false e bucando la casella email della candidata dem.

Senza effettuare l'accesso

"Il 99% degli utenti non effettua l'accesso per usare l'app - hanno detto gli sviluppatori a TechCrunch - pertanto, non abbiamo accesso alle informazioni che possano identificarli", aggiungendo poi che la maggior parte delle foto vengono cancellate dai server entro 48 ore dalla data di caricamento.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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