start-up
iStock - Rawpixel Ltd
Economia

Perché Israele è considerata la patria delle start-up

Il Paese ha trovato il modo di sviluppare l'imprenditorialità promuovendo la sicurezza interna

Con una popolazione di meno di otto milioni di abitanti, Israele è considerata la patria delle start-up e, con l’esclusione di Stati Uniti e Cina, è il Paese con il maggior numero di imprese quotate al Nasdaq. In termini pro-capite, Israele conta il maggior numero di venture capital, start-up, scienziati e professionisti della tecnologia di qualsiasi altro paese del mondo. Perché? Secondo Forbes, tutto ha a che fare con la Unit 8200, una divisione di intelligence che conta circa 5000 persone e che utilizza la tecnologia più innovativa, molto spesso in situazioni di vita o di morte, senza supervisione. “Il fatto che nessuno ti dia istruzioni dà un grande libertà di pensare in un modo diverso e quando sei un imprenditore è una qualità molto importante. Quando segui cinque, dieci, venti progetti di questo tipo, hai già sperimentato con almeno tre cose che potrebbero diventare una start-up”, racconta uno dei partecipanti al programma.

Dunque, basta moltiplicare queste condizioni per migliaia di geni tecnologici e decenni di lavoro per capire come mai, secondo le stime di Forbes, oltre mille aziende sono state fondate da ex-membri della Unit 8200, da Waze a Check Point a Mirabilis e tante di queste sono state vendute per centinaia di milioni di dollari. Negli ultimi tre anni, per esempio, Microsoft ha comprato Adallom, una società specializzata nella privacy dei dati per 320 milioni di dollari; Facebook ha acquisito per 150 milioni di dollari Onavo, una società che analizza il mobile e PayPal ha speso 60milioni di dollari per CyActive, un servizio che prevede gli attacchi informatici.

La Unit 8200 affonda le radici nella storia dei servizi segreti israeliana e, proprio per non correre il rischio che i nemici sappiano a cosa sta lavorando, è strutturata a compartimenti separati, come una galassia di start-up. Consapevole del fatto di non poter contare sulla tecnologia fornita da altri, 8200 è diventata anche il centro di ricerca e sviluppo del Paese. Il 90% dei dati su cui lavora l’intelligence israeliana, inoltre, proviene dal lavoro della Unit 8200 che è un’alternativa al servizio militare obbligatorio che dura quattro anni, mentre il team della Unit 8200 ha un turnover annuale del 25%.

Come se non bastasse, le procedure di recruiting dei talenti contano sull’intero bacino della popolazione studentesca e i giovani possono essere selezionati già al liceo, in base al loro rendimento: si valutano matematica, lingue straniere, capacità di apprendere velocemente. Il pool di talenti, dunque, è molto più ampio rispetto a quello delle principali università del mondo che possono selezionare solo sulla base alle candidature ricevute. Ma non finisce qui. Perché i colloqui di selezione sono condotti dai soldati ventenni dell’8200 che valutano persone in grado di prendere il loro posto. Anche la mancanza di risorse economiche, in certi casi, viene utilizzata come una leva per produrre buone idee: ai nuovi team, infatti, vengono presentati problemi che i team precedenti non hanno risolto, ma senza informarli di ciò e questo è un modo per affrontare l'ostacolo da prospettive sempre nuove. Una volta finito il servizio nell’unità, i partecipanti possono essere selezionati per contribuire a nuove start-up fuori dal settore militare, semplificando a questo modo il processo di recruiting e rimettendo in gioco le competenze acquisite.

I più letti

avatar-icon

Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

Read More